Udinese, Gravina alla Summer School Stadia Management: “Il mio plauso a Pozzo per la Dacia Arena, un autentico gioiello: non è un caso che la finale di Euro 2019 si giochi qui”
lunedì 1 Luglio 2019 - Ore 18:43 - Autore: Staff Trivenetogoal
Si sono conclusi domenica i lavori della Summer School in Football Stadia Management, un programma in lingua straniera progettato dall’Osservatorio Sport Business management del centro di ricerca ICRIM dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e da Udinese Calcio. Una settimana di incontri in cui 47 partecipanti, provenienti da otto diversi Paesi tra cui Stati Uniti, Germania e Gran Bretagna, hanno potuto confrontarsi con esperti internazionali sui temi della progettazione degli stadi, del marketing, della logistica, delle sponsorizzazioni e di tutte le operation (dai servizi di catering e assistenza all’intrattenimento degli spettatori) e conoscere le best practice applicate agli stadi che riguardano l’impiego di tecnologie all’avanguardia nell’ambito delle telecomunicazioni, della sicurezza, dell’analisi dei dati, dell’automazione ecc.. Il percorso tra infrastrutture, marketing e sicurezza degli stadi che è culminato con la cerimonia di consegna dei diplomi agli studenti, ritirati dalle mani delle istituzioni calcistiche italiane Gabriele Gravina, Presidente della FIGC, e Luigi De Siervo, Amministratore Delegato di Lega Serie A, e da Mario Podeschi, Ministro dello Sport e dell’Università della Repubblica di San Marino (coorganizzatore dell’Europeo Under 21). “Sono convinto che formare i giovani nella gestione degli stadi – ha commentato Gravina – possa avere un grandissimo impatto in un’area dove in Italia abbiamo dimostrato sempre delle carenze di alta specializzazione. Confrontarsi su temi di stretta attualità come fa questa Summer School non può che far bene all’intero mondo del calcio, è un’iniziativa estremamente valida. Trasformare uno stadio in un’aula credo sia il modo migliore per passare dalla teoria ad una pratica diretta, applicata, spero che in molti seguano questo esempio. Il messaggio che parte da Udine è ancora più efficace perché viene lanciato dalla cornice di un impianto moderno come la Dacia Arena, e non è un caso che la finale di questi Europei si giochi qui. Il mio plauso per quanto fatto all’Udinese Calcio, società modello, e all’Università Cattolica”. “Siamo molto orgogliosi come Lega Serie A di patrocinare questa Summer School in Stadia Management – ha voluto ribadire De Siervo – perché crediamo fermamente che colmi una lacuna di formazione che in Italia è evidente. Qui stanno studiando i manager del futuro e lo stanno facendo in un impianto, quello della Dacia Arena, che è un esempio di come gli stadi debbano essere dei concentrati di innovazione e di tecnologia. Per passare immediatamente ai fatti siamo fieri di poter dire che due dei ragazzi che hanno partecipato alla Summer School inizieranno a lavorare con noi già nei prossimi mesi. Speriamo sia l’inizio di una rivoluzione che parte dal Friuli”.
Tra i relatori che hanno aperto il master Gaetano Miccichè, Presidente della Lega Serie A, e Andrea Abodi, Presidente dell’Istituto per il Credito Sportivo, entrambi rimasti colpiti dalla sinergia tra attori diversi che ha reso possibile lo sviluppo di un sistema virtuoso come quello della Dacia Arena. “Con questa Summer School – ha dichiarato Andrea Abodi – l’Udinese dimostra di aver capito che bisogna investire non solo nelle infrastrutture fisiche ma anche in quelle immateriali, formando le professionalità per colmare le carenze del sistema. Stadio e impianti di allenamento sono centrali per garantire qualità al prodotto e per avvicinarci agli standard internazionali: di soggetti che abbiano compreso l’esempio della proprietà bianconera non ce ne sono molti e questo non è un fatto positivo”. Alcune eccellenze italiane e internazionali come Leonardo e Engie, che stanno applicando le loro tecnologie ad alcune delle infrastrutture sportive attualmente in costruzione nel mondo, hanno presentato soluzioni innovative in tema di sicurezza e sostenibilità ambientale. A tirare le somme di questi sette giorni di focus sul management sportivo è il prof. Alessandro Baroncelli, Coordinatore della Summer School e Direttore dell’ICRIM, International Center of Research on International Management dell’Università del Sacro Cuore: “Gli stadi sono progetti complessi per la realizzazione dei quali è necessario individuare gli obiettivi del club, valutare la sostenibilità economica del progetto alla luce delle caratteristiche del contesto ambientale e della possibilità di valorizzare le relazioni con i tifosi e con le imprese partner. Spesso ci si riferisce all’ultimo progetto di stadio inaugurato e all’architetto che lo ha disegnato come il paradigma da seguire, ma ogni club deve individuare la soluzione ottimale in base alle proprie specificità. Non ha senso chiedersi in astratto se sia meglio costruire exnovo o ristrutturare, se sia meglio un impianto nel centro della città o in periferia, se sia preferibile seguire una procedura amministrativa piuttosto che un’altra. Le domande da fare riguardano il modello di business da adottare, le risorse a disposizione, l’orizzonte temporale nel quale realizzare e ripagare il progetto”. Guardare al futuro è stata l’impostazione di tutto il corso ed è per questo che l’appuntamento è già stato fissato alla prossima edizione della Summer School in Stadia Management, quella del 2020, come annunciato dal patron Gianpaolo Pozzo a chiusura della cerimonia di consegna degli attestati. La Summer School ha proposto circa 40 ore di conferenze e attività sul campo ai partecipanti, equamente suddivisi fra professionisti e studenti (dei quali 10 stranieri). I relatori sono stati 31 e 10 i rappresentanti di istituzioni sportive nazionali e regionali. Oltre 100 persone sono state ospitate a Udine nell’arco dei sette giorni, che si sono articolati in 40 ore di attività tra lezioni e uscite. Tre gli stage presso Lega Serie A e Figc che sono stati assegnati ai partecipanti, e altrettante le borse di studio erogate. A chiusura del corso, i partecipanti hanno potuto anche assistere alla finale degli Europei Under 21. Il programma ha avuto un’ampia visibilità sui social media, generando condivisioni in tutto il mondo.
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