Mercato Verona, Di Gaudio si presenta: “Piazza pazzesca, all’Hellas per conquistare di nuovo la Serie A!”
venerdì 25 Gennaio 2019 - Ore 15:05 - Autore: Dimitri Canello
Verona – Le principali dichiarazioni di Antonio Di Gaudio, rilasciate durante il Media Event dedicato alla presentazione ufficiale.
«Perché ho scelto il Verona? È una piazza pazzesca, già quest’estate c’era stato un interessamento ma il Parma mi aveva voluto tenere e così ho giocato le mie 12 partite in Serie A. Adesso ho fatto di tutto per venire, e da lunedì sarò lì davanti coi compagni a combattere per raggiungere l’obiettivo. Io sono venuto qui per dare tutto me stesso, dalla testa ai piedi, per portare a casa l’obiettivo e potermi quindi giocare la Serie A in una piazza così importante. La prima impressione? Del mister me ne avevano parlato molto bene, mi è piaciuto il discorso che ha fatto a tutta la squadra perché è stato molto diretto. Oltre a questo, ho visto in lui idee di gioco importanti, degne di grandi categorie. Ora bisogna pensare già a lunedì, il gruppo è valido e abbiamo tutto per fare bene. Cosa manca al Verona? In un campionato i blackout sono normali, li hanno tutti. Io l’ho vissuto col Parma, la scorsa stagione: abbiamo attraversato un momento molto duro all’inizio del girone di ritorno, ma siamo stati bravi a restare compatti. Bisogna rimanere lucidi, il gruppo è abbastanza giovane e i ragazzi con più esperienza dovranno essere bravi a trascinare gli altri. Il mio ruolo? Io sono un esterno d’attacco, solitamente gioco a sinistra perché mi piace rientrare col destro, ma ho fatto anche l’esterno di centrocampo. Le qualità per fare il salto? Non posso dire come si vince il campionato, ma sicuramente servono motivazione e cattiveria che vanno allenate quotidianamente. Bisogna stare concentrati e uniti, soprattutto nei momenti di difficoltà. Io sono venuto qui per tutto, per la fame che ti porta avanti nel calcio come nella vita. Ho visto la partita col Padova, è stata brutta, ma sono abituato a pensare subito a quella successiva».
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