Triestina, Procaccio e Pedrazzini in coro: “Un onore essere in una piazza così importante, abbiamo voglia di dimostrare tutto il nostro valore!”
mercoledì 18 Luglio 2018 - Ore 11:00 - Autore: Staff Trivenetogoal
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Procaccio, classe 1996, esterno offensivo o trequartista, racconta il suo impatto: «Per me è un onore entrare tra i professionisti con la Triestina, una società che punta in alto. Finora ero abituato a 400 spettatori allo stadio, chissà come sarà adesso. Già dai primi allenamenti ho visto che ci sono qualità e intensità completamente diverse dalla serie D, qui non hai tempo di pensare tanto, ti mangiano subito. Mi metto a disposizione della squadra e cercherò di sfruttare le occasioni che mi capiteranno. Certo, dovrò sudare per trovare spazio. Mi allenerò al massimo e se il mister mi butterà dentro, darò il massimo. Ho tanta fame e voglia di dimostrare il mio valore». Anche Pedrazzini, difensore centrale classe 1998, parla di occasione da sfruttare: «L’impatto è stato bello, mi piace la città e mi trovo bene con i compagni. Per me è una grandissima occasione di dimostrare e capire quello che valgo. E sono contento di poterlo fare in una piazza così importante. Io sono cresciuto nelle giovanili della Lazio, poi ho fatto anche un ritiro con il Frosinone in serie B, quindi lo scorso anno in D con la Lupa Roma: un anno fondamentale per mettermi in mostra». Ma come è nato l’interessamento della Triestina per i due giovani? E quali sono le loro caratteristiche? «Io l’ho saputo a inizio maggio – dice Procaccio – durante l’anno il mio procuratore ha parlato con Milanese, che poi mi ha visionato e si è convinto. Io ho fatto sempre l’esterno sinistro che rientrava sul destro, che è il mio piede, ma posso giocare anche da trequartista. Devo migliorare sicuramente nella protezione della palla, e poi devo crescere mentalmente soprattutto quando sono stanco, cercare di dare comunque il cento per cento». «Io invece dell’interesse della Triestina l’ho saputo addirittura a gennaio – dice Pedrazzini – e quando c’è stato da scegliere non ho avuto dubbi nell’accettare la proposta. Sono un difensore centrale molto vecchio stampo, un marcatore, forte fisicamente e di testa, un po’ meno con la tecnica, ma ci si può lavorare. Di piede sono destro ma nel settore giovanile ho sempre giocato a sinistra. Solo l’ultimo anno in D ho giocato a destra».
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(Fonte: Il Piccolo. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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