Triestina, la… panchina fa la forza: vedi Dos Santos, Celestri e Corteggiano…
giovedì 6 Ottobre 2016 - Ore 16:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Una squadra che vuole puntare al vertice, non solo deve avere una panchina lunga, ma deve anche sbagliare pochissimo nell’utilizzarla. Sotto questo aspetto, il cammino della Triestina finora è stato quasi impeccabile: non solo mister Andreucci ha azzeccato tempi e scelte delle sostituzioni, ma anche i giocatori partiti dalla panchina hanno dimostrato la capacità di calarsi subito nel clima partita, risultando spesso utili non solo sul piano tattico, ma anche decisivi in tema di assist. Il caso più lampante riguarda le ultime due partite di Dos Santos, nelle quali il brasiliano non era negli undici iniziali: contro l’Altovicentino è entrato nella ripresa e nel finale quella sua caparbia azione con traversone teso dalla sinistra per França ha dato la vittoria all’Unione e fatto venire giù il Rocco. Sette giorni prima a Legnago, pochi minuti dopo aver messo piede in campo, triangolava in modo perfetto con Bajic mettendo davanti la porta il terzino per il gol che sigillava il successo alabardato. Ancora prima a Pordenone, contro il Cordenons, in un momento di difficoltà nella ripresa Andreucci mandò in campo Corteggiano e Celestri: ebbene l’italo-argentino si posizionò in difesa a sinistra, dove la Triestina stava soffrendo, e annullò le ambizioni di rimonta della neopromossa, mentre Celestri addirittura con una bella iniziativa sulla sinistra servì il gol del 3-1 proprio a Dos Santos, che in quella occasione era invece titolare. Perfino nell’unica partita non vinta dalla Triestina, quella con l’Union Feltre, i cambi permisero un finale decisamente più vivace perché le entrate di Turea, Corteggiano e Bradaschia alzarono il ritmo delle trame offensive. Tutto questo senza dimenticare l’importanza tattica delle entrate di Frulla e Carraro a centrocampo per dare maggior copertura, di Marchiori per tamponare ancora di più e alzare i centimetri della squadra (cosa a cui sarà in futuro utile anche Di Dionisio), e il fatto che l’altro unico cambio (a parte il portiere) che finora non ha visto campo, ovvero Crosato, è comunque una garanzia considerati i due campionati già giocati in serie D. Insomma, la Triestina finora ha dimostrato di essere squadra di vertice anche in un settore complicato e pieno di insidie come quello delle sostituzioni. Non è solo un discorso di capacità del tecnico nelle scelte e nel timing dei cambi, ma conta moltissimo anche l’atteggiamento dei giocatori. Restare in panchina non fa piacere a nessuno, soprattutto quando si è in pratica sullo stesso livello dei titolari. Ma se quando si entra, lo si fa anche con la testa e con l’anima e magari si è capaci anche della zampata decisiva, allora significa il gruppo c’è e può puntare in alto.
(Fonte: Il Piccolo)
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