Triestina, Serafini: “La nostra base deve essere l’umiltà, da lì si costruiscono i grandi successi…”
martedì 6 Settembre 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Il gol non è arrivato, ma Matteo Serafini contro la Carenipievigina è stato comunque importante illuminando l’attacco con alcune belle giocate. Serafini, la Triestina ha di nuovo mostrato un cambio di marcia fra primo tempo e ripresa: come mai? «Probabilmente finché gli altri reggono il nostro ritmo, noi facciamo fatica a finalizzare. Però poi arriva un certo punto che li sfianchiamo e troviamo gli spazi giusti per entrare. L’importante comunque è che siamo partiti bene e con il piglio giusto, cosa che fa anche crescere l’entusiasmo». Però è mancato il colpo del ko: colpa di voi attaccanti? «Sì, dobbiamo essere un po’ più cinici, abbiamo creato tanto ma finalizzato poco: soprattutto nel mio caso, visto che ho tirato tante volte ma vuoi per la bravura del portiere, vuoi per gli errori, non ho segnato. Almeno non c’è stato bisogno di un mio gol e stavolta è bastato quello di França. Vuol dire che il mio lo teniamo per quando servirà». In ogni caso, l’impressione è che il vostro attacco possa essere devastante. «Lo speriamo, i presupposti ci sono: iniziamo a conoscerci meglio e ogni volta che giochiamo assieme scopriamo qualcosa di diverso che ci può aiutare. E poi ci integriamo bene anche per caratteristiche. È stato un buon inizio, ma c’è tanto da lavorare, la strada è lunga e piena di difficoltà: sarà proprio in quelle situazioni che dobbiamo essere squadra al di là dei valori tecnici, perché ci devono essere valori morali molto alti per arrivare a vittorie e conquiste». E sotto questo aspetto che idea si è fatto del gruppo? «Un’ottima idea, il gruppo è valido, ci sono ragazzi che hanno voglia di apprendere e un mister molto competente che li sa indirizzare bene: questo è fondamentale in una categoria nella quale i giovani sono importanti e devono crescere il più velocemente possibile, perché purtroppo non c’è tempo per aspettarli». Questa Triestina può essere da vertice? «La nostra base deve essere l’umiltà, da lì si costruiscono i grandi successi. Bisogna lavorare, credere in quello che si fa e se corri più degli altri poi alla lunga la qualità viene fuori, magari con una giocata o su palla inattiva. Sì, la Triestina deve crescere tanto ma è normale che in questo momento della stagione sia così». Al debutto è arrivata una buona risposta anche dai tifosi. «Sì, un bell’esordio, c’era tanta gente ma noi ne aspettiamo ancora di più. Intanto ringraziamo quelli che sono venuti che ci hanno sostenuto dal primo all’ultimo minuto. C’è lo spirito giusto in spogliatoio e anche allo stadio, e questo aiuta tanto nel lavoro quotidiano».
(Fonte: Il Piccolo)
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