Triestina-Liventina, Godeas: “Domenica sarò in curva Furlan a tifare l’Alabarda!”
giovedì 19 Maggio 2016 - Ore 16:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Lo scorso anno era sugli spalti del campo di Dro, a tifare e alla fine gioire assieme ai tifosi alabardati per la salvezza raggiunta in extremis dalla Triestina. Denis Godeas adesso è pronto a ripetere quell’esperienza e a essere presente anche nel playout di domenica al Rocco contro la Liventina, in mezzo al tifo della curva Furlan, assieme a compagni di squadra, amici e parenti. Del resto, si sa, il cuore dell’ariete di Medea batte sempre forte per l’Alabarda. Godeas, pronto a fare il tifo domenica? Certo, mi sono già organizzato con alcuni compagni come Contento e Zetto e altri ancora. Spero di portare fortuna come lo scorso anno sperando che le cose si mettano bene, anche se in una partita secca può succedere di tutto, soprattutto fra due squadre che si equivalgono. Cosa ricorda di quel giorno a Dro fra i tifosi? È stato divertente, una trasferta affrontata con gente che conosco da tempo, finita con tanto entusiasmo visto come si era messa la partita: in pratica la Triestina era retrocessa, ma poi c’è stato un miracolo sportivo ed è stato bello tornare a casa vincitori. Mi auguro di poter festeggiare anche domenica. Adesso che sul fronte societario l’aria è finalmente cambiata, e di parecchio, e ci sono ben altre prospettive, sarebbe un peccato dover ripartire dall’Eccellenza. Da tifoso vive diversamente anche la vigilia di una partita rispetto a quando gioca? Certo, si vive una settimana molto più rilassata. Io prima di giocare una partita dormo pochissimo, circa quattro ore, e sempre meno col passare degli anni. Si fa fatica perché si pensa già tante volte di giocare la partita ancora prima di scendere in campo. Così invece mi godo di più la festa. Certo, sono partite belle da giocare, ma che portano via un sacco di energia e ti scaricano completamente. Soprattutto come questa che è importante anche per i programmi della società. Si riuscirà a sfatare questa sorta di tabù del Rocco? Purtroppo non è stato finora un campo proprio fortunatissimo, ma in questo caso ci sono tutti i presupposti perché vada bene. Poi si sa, sono i giocatori che vanno in campo, fosse per i tifosi la Triestina avrebbe già vinto 4-0, ma dalla curva non si fa gol. E quanto può contare il fattore Rocco e il gran pubblico nella testa dei giocatori? E chi lo sa? Di norma dovrebbe darti qualcosa in più, ma alcuni sentono molto la pressione, soprattutto se giovani, e se non si è abituati a giocare davanti a tanta gente, la cosa può essere anche difficile da gestire. Ma sia chiaro, giocare davanti a tanta gente che fa il tifo per te è bellissimo, e se tutto si incanala bene ti dà ulteriore carica per un partitone. Ha incontrato recentemente sia Triestina che Liventina da avversario con la maglia dell’Ufm Monfalcone: che partita sarà? La Liventina è una buona squadra ma è battibile: in fase offensiva sono abbastanza bravi, soprattutto dinamici e con un po’ di qualità, ma ci sono dei problemi in fase difensiva, soprattutto su palle da fermo. E soffrono anche le ripartenze. Se la Triestina riuscisse a fare un gol sarebbe ottimo per gestire la partita. La squadra alabardata invece la vedo meglio a centrocampo e in difesa, mentre davanti fa un po’ fatica. Detto questo, in una partita secca conta tutto e niente, di certo contano più le gambe che si ha in questo momento e il carattere che si mette in campo. Diciamo 55 a 45 per la Triestina visti anche i due risultati a disposizione. E lei ha già deciso qualcosa sul suo futuro? No, affronto questo momento con grande calma e serenità. Mi rilasso e poi vediamo. Io mi diverto ancora a giocare, se avrò qualcosa di interessante che mi stimola e mi dà gioia di scendere in campo, giocherò, altrimenti vedrò il da farsi. Magari un altro ritorno alla Triestina? Oddio, nel calcio mai dire mai, ma sinceramente non mi faccio film di nessun tipo. Ripeto, se ci sarà qualsiasi occasione che mi stimola, giocherò con entusiasmo come quest’anno. So che non posso dare quello che davo 10 anni fa, ma qualcosa so ancora fare. La prima cosa che voglio ora è poter festeggiare domenica. Poi aspetterò con serenità cosa succede.
(Fonte: Il Piccolo)
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