Chievo-Frosinone, si apre una finestrella sul settimo posto: il Sassuolo è a soli tre punti…
martedì 19 Aprile 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Un punto per la continuità e un piccolo grande investimento sul futuro prossimo: il pareggio rimediato domenica a Udine non ridimensiona la marcia del Chievo che, anzi, può buttare l’occhio al finale di stagione con una punta di ottimismo in più.Innanzitutto perché il nono posto non è stato intaccato ma anche perché all’improvviso pare essersi aperta una finestrella non solo sull’ottavo ma addirittura sul settimo posto, che alla luce del ko subito dal Sassuolo a Firenze, è a sole tre lunghezze.CONFERME. I gialloblù non mollano. Magari faticano ma non regalano un centimetro al nemico. La domenica della Dacia Arena ha confermato le doti di solidità della squadra di Maran che, opposta ad un nemico tonico e fortemente motivato, ha saputo accettare qualche fase vissuta anche in trincea senza battere ciglio. Salvo mettere la testa fuori dalla propria metà campo non appena se ne presentasse l’opportunità. La partita non ha regalato grande spettacolo anche per questo. Perché nessuna delle due contendenti ha prestato eccessivamente il fianco alle iniziative avversarie. L’Udinese ha avuto un paio di opportunità in più – vedi Bruno Fernandes nella ripresa – fallite per difetto di mira. Di fatto però Albano Bizzarri si è potuto limitare all’ordinaria amministrazione per preservare la propria incolumità. Sull’altro fronte la pressione dei bianconeri ha asciugato l’iniziativa e rarissimamente Inglese (poi Floro), Meggiorini e i trequartisti di supporto hanno avuto spazi giocabili verso Karnezis. LA DIFESA. Assorbite senza drammi – ma anche senza un bel po’ di titolari – alcune emorragie difensive capitate tra gennaio e febbraio, il Chievo di primavera ha ritrovato equilibri e distanze, oltre alla salute dell’organico. E anche la difesa è tornata affidabile come nei periodi migliori. Questo – si badi – nonostante le rese premature di Dainelli e Frey, che il popolo gialloblù potrà riapplaudire soltanto in ritiro a luglio. La sintesi è che nelle ultime cinque gare, a fronte di altrettanti gol realizzati, il Chievo ha dovuto pagare pegno soltanto all’acuto di Gilardino, al 28′ del primo tempo della sfida interna col Palermo. Gol segnato peraltro in posizione di offside. E Bizzarri, con lo 0-0 colto in Friuli, ha portato intanto la sua quota di imperforabilità a 242′. Insomma, se proprio non è arrivata la quarta vittoria consecutiva e la settima assoluta in trasferta, ci si può legittimamente consolare con la tenuta di squadra: far centro contro i gialloblù non è esattamente il mestiere più semplice. LA CORSA. A cinque giornate dalla fine resta apertissima la corsa all’ottavo e, come si diceva, pure al settimo posto. Chiaro che tre punti di margine, quelli che ad oggi vantano Lazio e Sassuolo, non sono robetta essendocene quindici in tutto a disposizione. Il calendario, però, permette di cullare l’idea. Molto dipenderà innanzitutto dalla gara di domani, quindicesima di ritorno, col Frosinone. Gara durissima considerata la situazione disperata dell’undici di Stellone, che però domenica proprio al Bentegodi ha dimostrato – nonostante le gravi assenze – di avere ancora mezzi. E una buona dose di lucidità. Quanto alla concorrenza, sempre domani la Lazio avrà il suo bel daffare per portare fuori le penne dallo Juventus Stadium, più semplice il compito del Sassuolo in casa con la Sampdoria anche se i neroverdi (due sconfitte negli ultimi due turni, 4 punti negli ultimi cinque) sembrano aver smarrito un bel po’ della loro brillantezza. Poi tre trasferte alla sedicesima prima del trittico finale che permetterà al Chievo di giocarsela due volte sul campo amico. Il tutto con un occhio al Torino, che insegue da vicino e potrebbe osare a sua volta un bel forcing di fine stagione. Ma provarci, è il sussurro che arriva da Veronello, non costa nulla. Ce l’hanno insegnato proprio Rolando Maran e la sua banda.
(Fonte: L’Arena)
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