Juventus-Udinese, tra baricentro alzato e possesso: così Delneri ha cambiato i friulani…
lunedì 17 Ottobre 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Squadra avanzata di 20 metri, il possesso palla come una virtù da ritrovare – e non come un lusso da non potersi permettere -, il recupero del pallone come un mantra e la lotta dura su tutte le mattonelle del campo. Così Gigi Delneri ha cambiato il dna dell’Udinese.
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IL BARICENTRO – L’Udinese ha iniziato schiacciandosi troppo negli ultimi 30 metri, ma lo ha fatto solo per 10’. Poi Delneri ha ordinato l’uscita in blocco e per la Juve sono iniziati i problemi seri. Non in grado di trovare gli spazi, i campioni d’Italia si sono ingolfati e hanno dovuto aspettare la magia di Paulo Dybala.
PIÙ POSSESSO – Ma il dato più interessante, che fa capire come l’atteggiamento dell’Udinese sia stato diametralmente opposto rispetto a quello visto fino a oggi, è relativo al possesso palla, finalmente a favore dei friulani. In casa della Juventus fino a oggi non ci era riuscito nessuno.
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INTERDIZIONE – L’Udinese dello Stadium ha funzionato praticamente dappertutto, nonostante alla fine sia arrivata la sconfitta. I centrocampisti della Juve si sono visti togliere il possesso del pallone molte volte in più rispetto a quanto siano riusciti a sradicarlo dai piedi dei friulani (15 intercetti dell’Udinese, 10 dei torinesi), così gli uomini di Delneri hanno preso fiducia e sono riusciti a riproporre la manovra.
LA GARRA – Udinese tosta, finalmente. Il tecnico di Aquileia ha lavorato come un forsennato sull’intensità e i frutti si sono visti. Non c’è stato un solo momento della partita che abbia visto i bianconeri friulani mollare un metro. Lo hanno dimostrato anche i sostituti, entrati in campo e immediatamente sul pezzo. Udinese che propone, non ha paura e cerca, con quello che ha a disposizione, di proporre un gioco. Per ora è già abbastanza.
(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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