Udinese-Chievo, Maraner: “Non mi sono mai sentito solo in questa trasferta! E Maran…”
lunedì 19 Settembre 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
La sala stampa dell’ex Friuli è perfetta, forse il tavolo dei relatori un po’ troppo grande e sono molti i giornalisti presenti a scrutare a capire chi è questo Gianni Morandi del Ceo, rigorosamente in giacca e cravatta che distribuisce sorrisi a chiunque. «L’ultima volta che mi sono sentito come in questo momento qui in sala stampa, è stato all’esame di maturità scientifica». Scherza Christian Maraner, allenatore porta fortuna del Ceo. «È vero», ammette, «dovrò farmi offrire qualcosa dal mister, visto che ho una media vincente due su due». È già perchè l’ultima volta fu all’inizio dello scorso campionato, successo per 1 a 0 sul Torino di Ventura e guarda caso a segnare fu ancora Castro come ieri alla Dacia Arena. Insomma se Maran è squalificato può dormire sonni tranquilli con il suo vice in panchina. Ha rischiato a fine gara Maraner, travolto dall’abbraccio del diesse Luca Nember: «Lui è molto fisico, ma tutta la panchina si è abbracciata. È stata una vittoria del gruppo. Non mi sono mai sentito solo in questa trasferta. Maran? L’ho visto alla fine due secondi. A noi basta solo uno sguardo. Parleremo credo domattina. Lavoriamo talmente in simbiosi, che non c’è bisogno di molte parole». Eppure la trasferta in terra friuliana non era iniziata nel modo migliore. Il Chievo che scivola sul bagnato a due passi da Karnezis. Inglese e soci che non tramutano in gol alcune ottime giocate. Birsa è indemoniato e meraviglioso dietro le punte, ma non basta. Il Chievo meriterebbe il gol, ma arriva il punto dell’Udinese. «I nostri ragazzi hanno giocato fino alle fine con una lucidità incredibile. Era ingiusto perdere questa partita. La vittoria credo che sia un premio per tutti loro. A fine primo tempo ho detto loro che stavamo facendo bene, ma dovevamo adottare alcuni accorgimenti. Non credo che le mie parole abbiano fatto il miracolo. È stata la loro costanza, la loro dedizione a farci raggiungere la vittoria». Maraner è modesto, dispensa sorrisi ed evita qualche scivolone sull’acqua. Innegabile che l’Udinese abbia pagato a caro prezzo l’infortunio di Hallfredsson. «Non lo so. Guardo soltanto in casa mia. Dico che la bravura del Chievo è stata quella di crederci sino alla fine. Nel secondo tempo li abbiamo messi là, non ripartivano più. Quindi tra noi, anche in panchina, cresceva la fiducia. Certo abbiamo fatto molta fatica, ma a Udine il Chievo non ha una grande tradizione ed invece siamo stati più forti anche di questa cosa». Chievo perfetto sugli esterni, anche se la fascia sinistra è stato quella più frequentata nella ripresa. «Dispiace perchè anche ieri non sono arrivati i gol dagli attaccanti. Credo che dia più fastidio a loro che a noi tecnici. L’importante è che la squadra giochi bene ed ottenga i risultati. Questa è una vittoria che vale triplo. Vedrete che presto giungeranno anche le reti degli attaccanti. Rispetto a loro il Chievo ha messo in mostra qualche meccanismo un po’ più oliato».
(Fonte: L’Arena)
Commenti
commenti