Chievo-Carpi, Maran: “Siamo arbitri del nostro cammino, e vogliamo migliorarci ancora…”
sabato 9 Aprile 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Peccato fermarsi. Anzi: vietato fermarsi. Il Chievo, messi in saccoccia anche trentanovesimo, quarantesimo e quarantunesimo punto, punta pure il Carpi con lo sguardo famelico di chi – a questo punto – vuol papparsi tutto. Briciole comprese. Spirito cannibale insomma. E un capotribù, Rolando Maran, a ordinare la carica anche contro una squadra che – ben lontana dallo stato di benessere dei gialloblù – si affaccia oggi al Bentegodi per rastrellare viceversa punti vitali. Perché in Emilia la pratica salvezza è ancora drammaticamente aperta. «Il momento è positivo, sicuramente ci fa lavorare nel modo giusto senza però distoglierci dai nostri principi che sono quelli dell’attenzione, del sacrificio, della voglia di dare sempre il massimo», racconta il tecnico della Diga da Veronello. «Questa è stata una settimana particolare anche perché ci ha visto festeggiare con i nostri tifosi. Però noi guardiamo al campo, sappiamo che anche col Carpi dovremo tirare fuori una prestazione di grande intensità». Il motivo? Presto detto: «Troviamo una rivale generosa, bravissima a lavorare negli spazi» e «siamo consapevoli che dovremo andare al massimo». EUFORIA. Prima di disfarsi dei carpigiani, tuttavia, sarà il caso di dribblare le crescenti ondate di euforia che si infrangono contro il vascello della Diga: «È un anno che stiamo viaggiando sopra le righe, non è solo questo periodo», precisa Rolly. «Il che ci deve spingere sempre alla massima attenzione. Perché sappiamo che quando viene meno si fa fatica. E noi vogliamo continuare a far bene».E magari centrare quel filotto di tre vittorie consecutive che l’allenatore trentino, a Verona, non ha ancora messo a referto: «Abbiamo delle motivazioni in ogni gara, questa è una in più. Ma nulla è scontato. I traguardi vanno costruiti, cosa che noi abbiamo fatto in queste settimane». Quanto alla sfida d’andata, «ricordo una partita difficile soprattutto nella seconda parte. Eravamo partiti bene, poi loro ci hanno costretto – come hanno costretto moltissime altre squadre – a difendere. Stavolta bisognerà mantenere lo stesso equilibrio per tutta la gara e sfruttare le occasioni che avremo».IL FUTURO DI ROLLY. L’altra seduzione del periodo è parente stretta della crescente, esplosiva popolarità dell’allenatore. Quasi archiviata la stagione in corso i tifosi hanno già un occhio alla prossima. E non sono pochi quelli che temono che proprio Maran si faccia intrigare da altre sfide, in altre piazze: «Noi dobbiamo pensare alle partite, i risultati gratificano un po’ tutti, quando fai bene è normale che i nomi girino ma noi siamo solo preoccupati di finire bene. L’incidenza dell’allenatore sui risultati? Per fare bene tutte le componenti devono funzionare. E al Chievo è così». Quanto agli auspici dei giocatori, molti dei quali sono convinti che Maran al Chievo possa aprire un lungo ciclo vincente, «quello dei ragazzi è un attestato di stima notevole: io ho grande stima di loro e sono orgoglioso che pensino lo stesso di me».ARBITRI DELLA SALVEZZA. Il calendario dice che, esaurita la parentesi col Palermo e quella, odierna, col Carpi, il Chievo vedrà tra dieci giorni pure il Frosinone: «Arbitri della salvezza? Noi ci sentiamo arbitri del nostro cammino», la tronca Maran. «Quello che ne consegue ci interessa relativamente. Dobbiamo solo essere concentrati sul nostro percorso e sull’idea di migliorarlo ulteriormente. Abbiamo la possibilità di fare ancora meglio e abbiamo il dovere di provarci fino in fondo con convinzione».Possibilmente oscurando ancor di più la media punti dei suoi predecessori: «Anche questi possono essere degli stimoli», fa il tecnico gialloblù, «ma io non avevo mai studiato queste classifiche… Pensate quanto mi preoccupo dei record!».Intanto, out Pepe (l’affaticamento muscolare della passata settimana suggerisce ancora un minimo di cautela) e incerto Spolli («ha un problemino»), si accendono i ballottaggi in particolare per un posto a fianco di Cesar (Gamberini o Frey?) e in attacco, a far coppia con Meggiorini. Floro accelera ma Inglese, il grande ex, ha una gran voglia di tornare a colpire.
(Fonte: L’Arena)
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