Chievo-Inter, Meggiorini: “Dovremo lottare! E ho già fatto due gol ad Handanovic…”
giovedì 18 Agosto 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Le coppe le conserva tutte. Dalla prima, vinta ai tempi dei pulcini del Tarmassia, al secondo Cangrande del Bentegodi di fila. «Fra qualche anno, quando smetterò, questi trofei avranno ancora più valore», racconta Riccardo Meggiorini, ancora una volta il migliore del Chievo secondo i tifosi, dopo aver ricevuto il premio dal presidente di Confcommercio Paolo Arena e dal dirigente Michele Rossetto. È carico come una molla Meggiorini. Parla da leader, avverte Balotelli, punta l’Inter. Soprattutto usa il plurale, col concetto di gruppo sempre sacro ai suoi occhi: «Grazie a tutte le persone che fan parte della mia vita calcistica, alla gente del Chievo, a presidente e mister, ai compagni, alla mia famiglia e alla mia fidanzata. Un premio non è mai di uno solo».Il Chievo l’ha cambiata?«È stato più che altro il presidente Campedelli a cambiarmi. Ha creduto in me fin da subito. E mi ha voluto in questa famiglia di cui sono contento di far parte».S’è già visto il miglior Meggiorini?«Mi auguro di no anche se in questi due anni penso di aver avuto un rendimento abbastanza costante. Mi spiace solo per l’infortunio dell’anno scorso che mi ha tolto due mesi proprio nel mio momento migliore».L’Inter è lontana ormai?«Mi ha dato tanto a livello giovanile e in prima squadra con cui mi sono allenato quando c’era Mancini. Sono orgoglioso di essere stato all’Inter e di aver avuto la possibilità di essere a fianco di grandi campioni. La mia carriera è cominciata lì».Quanto è temibile l’Inter di oggi?«Si è rinforzata prendendo giocatori molto bravi. Qualcuno potrà pensare all’Inter come a una squadra un po’ confusa ma cambiare allenatore significa anche ricevere nuovi stimoli. Sempre l’Inter è. Quindi una della grandi della Serie A». La fotografia di questi due anni al Chievo?«La vittoria nel derby col gol di Paloschi e in generale le salvezze raggiunte con largo anticipo. Vuol dire che tutti hanno svolto un buon lavoro. Importante è ora restare tutti uniti e guardare avanti».Il suo motto?«Quello che mi accompagna da tempo: non c’è sconfitta nel cuore di chi lotta. È sempre nella mia testa».Con Inter, Viola e Lazio nelle prime tre vuol dire che non ci sarà la partenza lanciata del 2015?«Non è detto. È vero che troveremo subito avversari tosti, ma se li affronteremo come sappiamo da queste tre partite potremo ricevere quell’entusiasmo che ci farebbe molto bene».Meggiorini-Inglese sarà la coppia titolare?«Inglese ha grandi capacità ma nessuno al Chievo ha il posto assicurato. Anche io dovrò lottare per un posto, come è giusto che sia».Con Ventura le si è aperta ancor di più la porta della Nazionale?«Il fatto che mi abbia allenato per tre anni e mezzo non vuol dire che mi chiamerà. Per meritarsi una convocazione bisognerà come tutti fare fuoco e fiamme. All’Italia non penso così come non ci pensavo l’anno scorso».Su facebook ha postato martedì la foto della rovesciata contro l’Inter parata da Handanovic due anni fa. Ci riproverà domenica?«Tutto sta nella fiducia, quella è necessaria per provare certi colpi. Spero di averne tanta domenica. Handanovic è uno dei portieri più forti ma a lui ho già segnato due gol a San Siro…».Maran nel triangolare di Carate Brianza l’ha provata da trequartista. Variante possibile?«Mi ci son trovato bene, non mi cambia molto. Partendo da dietro inserirsi è più facile. Deciderà il mister, io non ho problemi».Per chi come lei ha scalato lo Stelvio questo inizio di campionato è come una montagna?«Dipende tutto da noi, di sicuro ci siamo preparati bene come impongono tutte le salite in bici. Abbiamo lavorato tanto e nel modo migliore. E se il Chievo è in condizione può dare fastidio a tutti».Emozionato per la medaglia d’oro di Elia Viviani?«Felicissimo per lui. Non lo conosco personalmente ma il ciclismo mi piace e lui è un grande corridore per di più in una squadra molto competitiva come il Team Sky. Ora è uno dei velocisti più forti al mondo. Vedo in lui la stessa fame e voglia di arrivare che avevo io».Le piacerebbe giocare con Balotelli?«In tanti credo vorrebbero giocare con Balotelli…».Ne parlate nello spogliatoio?«Qualche battuta ce la siamo scambiata, è normale. Il discorso vale però per qualsiasi giocatore bravo accostato al Chievo. Fa piacere ma chiunque arrivi dovrà avere la voglia e la fame che dimostriamo noi ogni giorno».
(Fonte: L’Arena)
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