Udinese-Spezia, Pizzul: “Non c’è settore della squadra che offra un minimo di garanzie”
martedì 16 Agosto 2016 - Ore 13:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Peggior esito non poteva avere il primo impegno ufficiale della stagione per una Udinese sulla quale verrebbe voglia di stendere un pietoso velo di silenzio. Troppo bruciante comunque per essere commentata senza severità la scoppola rimediata con gli spezzini, increduli di essersi assicurati con pieno merito e relativa fatica il passaggio al turno successivo di Coppa Italia. Francamente si sono letteralmente liquefatti i pochi segnali positivi emersi nella teoria di amichevoli. Chiaro che quando accadono simili inattesi contrattempi si sia portati a giudizi fini troppo critici, non giova a nessuno lasciarsi andare a commenti scandalizzati, prefigurando magari immancabili figuracce anche in campionato. D’altra parte, pur senza aver visto all’opera la squadra nella disgraziata partita con lo Spezia, non si possono nascondere inevitabili preoccupazioni. In effetti non c’è settore della squadra che offra un minimo di garanzie per solidità ed efficacia. La difesa che pure in alcune amichevoli era rimasta imbattuta (impresa magari poco eroica, vista la pochezza delle avversarie) ha palesato fragilità impressionante in coppa, beccando tre gol e rischiandone altri da una non irresistibile formazione di serie B. Si potrà dire che le magagne di Herteaux e soci là dietro sono derivati dallo scarso filtro del centrocampo quando si gioca con una trequartista e due attaccanti, ma chiedersi ancora a questo punto (sabato comincia il campionato) se questa formula sia o meno praticabile non rassicura più di tanto. Di certo lì in mezzo, se non c’è il regista arretrato, occorre maggior attenzione e Badu, tanto per fare un nome, non può solo giocare a correre in avanti con la testa nel sacco a far confusione. Note poco liete anche in attacco, dove c’è tanta gente, roba però da tanto fumo e poco arrosto. Matos è di quelli che promette molto più di quanto poi mantenga, Zapata sarà anche un diamante grezzo ma forse, come mugugnano in molti, è in realtà molto più grezzo che diamante. Che poi Iachini sostenga che la squadra ha perso convinzione e sicurezza dopo aver subito il gol del pareggio non depone certo a favore del carattere e dell’autostima di un complesso già non eccelso a livello di talento. La speranza è che si sia trattato di una serataccia, ma certo si sperava in un viatico meno inquietante per il debutto in campionato. Fin troppo facili le ironie sugli esiti della camapagna abbonamenti riaperta con una simile attività promozionale, ma i tifosi dell’Udinese anche se sempre più infiacchiti dalle ricorrenti delusioni sanno ancora stringersi intorno alla squadra, lo scorso campionato sono stati ammirevoli, ovviamente brontolano e si arrabbiano quando è il caso (ahimè sempre più spesso) ma non abbandonano la squadra. Finchè la dura.
(Fonte: Messaggero Veneto)
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