Udinese-Spezia, Iachini: “Non me l’aspettavo, abbiamo pagato a livello psicologico”
domenica 14 Agosto 2016 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Abbiamo accusato il colpo dopo il gol del pareggio e psicologicamente abbiamo pagato. Non me lo aspettavo». Beppe Iachini ci mette meno di un secondo a mettere il dito in una delle piaghe della sua Udinese. Il ko con lo Spezia fa male e fa soprattutto riflettere il tecnico ascolano. Iachini, deve spiegare il voltafaccia della sua squadra. «Ha detto bene, c’è stato troppo scoramento dopo il gol, è mancato il coraggio di rialzarsi e invece non si deve abbassare la testa. Può capitare di subire un gol, ma poi bisogna aggredire comunque continuando ad avere la predisposizione di giocare in verticale e di essere incisivi. Invece abbiamo pagato a livello psicologico». Eppure l’Udinese aveva cominciato bene con il sostegno di un pubblico che poi ha fischiato. «Ricordate che quando sono arrivato, mi ero chiesto come mai tante difficoltà con uno stadio così? Bene, noi dobbiamo pensare che questo stadio è nostro amico, e stasera invece, probabilmente si è visto eccessivo timore, un vecchio retaggio». D’accordo, ma la sua Udinese continua a sbagliare troppo e a concedere molto… «Dovremo lavorare molto, anche al video. Mi danno fastidio i due gol presi su palla inattiva. Nella ripresa siamo rientrati col piglio giusto, abbiamo insistito e il rigore ci avrebbe potuto ridare la spinta, magari l’avremmo vinta tre a due, ma siamo stati poco precisi». Pensa di chiedere rinforzi alla società? Il mercato è ancora aperto… «Stiamo cercando di conoscere i ragazzi che hanno bisogno di lavorare molto, ma nello stesso tempo stiamo parlando con la società e si avrà modo e tempo. Le nostre idee su quello che possiamo e dobbiamo fare le abbiamo, e in questo senso si andrà a valutare». Fa impressione vedere che mancano italiani. «L’Udinese ha cambiato pelle e ritrovare subito gli elementi cardine che possano ricreare l’italianità non è facile». Confermerà Zapata rigorista? «In allenamento li aveva segnati tutti nell’angolino».
(Fonte: Messaggero Veneto)
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