Mercato Chievo, Corradi: “Balotelli? Ci potrebbe stare, e alla grande!”.
mercoledì 10 Agosto 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Agli amici, bresciani e veronesi, Mario Balotelli sta dicendo: sì, al Chievo ci andrei. Stanco del peregrinare. Deciso ad avvicinarsi a casa. Quella Brescia dove abita, poco lontano dallo stadio Rigamonti e a un chilometro dal citofono della madre adottiva, Silvia Nostro. Quella Brescia che dista un tiro di schioppo dal lago di Garda, il luogo-fissa di Super Mario. È un’altra conferma al gradimento verso il Chievo, ch’è un gradimento sportivo, tecnico, ma anche umano. Però c’è quello scoglio economico, l’ingaggio da 6 milioni di euro nel contratto col Liverpool. E così la palla, adesso, è passata al procuratore Mino Raiola e al club inglese. Da fonti vicine all’entourage di Balotelli filtra che difficilmente ci saranno evoluzioni, nell’immediato, sulla trattativa ch’è diventata argomento del giorno pure a Veronello. Difficile, sì, anche perché il Liverpool tiene aperto il fascicolo Ajax, club che, rispetto al Chievo, potrebbe permettersi di coprire una fetta più ampia dello stipendio di Balotelli. Nonostante tutto, il Chievo ci crede («sognare non costa nulla», parola del presidente Luca Campedelli) e ci credono pure i bookmakers inglesi, che ieri hanno piazzato il club della Diga in pole position come futura rampa di rilancio di Balotelli: quota 2.75, quasi il doppio l’offerta per l’Ajax, dato per favorito fino a quarant’otto ore fa e adesso a 5,00. E dunque: Balotelli e il Chievo. L’idea, per ora, resta tale. Ma è già, comunque, un’idea da dibattito. E siccome si parla di attacco, due pareri giungono dal tandem offensivo del primo Chievo griffato serie A, Bernardo Corradi e Massimo Marazzina, oggi osservatori esterni, ma col cuore sempre legato al gialloblù. Dice, Corradi: «Sul piano tecnico, Mario non si discute. Ci potrebbe stare, al Chievo, e alla grande. Però è un’incognita enorme. Se penso ai grandi nomi arrivati a Veronello, tipo Luca Marchegiani o Oliver Bierhoff, penso a giocatori abbastanza lontani da quello che Balotelli è fuori dal campo. Trattasi di scommessa, ma se la scommessa non riesce quanto sarebbe produttivo per l’ambiente? Chiaro, bisognerebbe capire quanta voglia abbia Balotelli di venire al Chievo, anche perché lì uno di qualità come lui deve saper portare la croce. Se Mario se la sente di assumersi questa responsabilità, completamente diversa dalle responsabilità che ti propone una big, okay. Mettiamola così: fossi il Chievo non prenderei Balotelli a occhi chiusi, ma ci penserei bene». Riflette Marazzina: «Non credo, modesto parere, che Balotelli sia abituato a una piazza come il Chievo. Si lotta ogni anno per salvarsi, serve gente che voglia sacrificarsi nelle difficoltà e correre tanto. Lui, fin qui, è parso abbastanza indolente, magari ti fa una partita alla grande e l’altra si scoccia. Lì, al Chievo, servono giocatori affidabili lungo tutto l’anno. La predisposizione è importante – prosegue Marazzina – perché che tu faccia bene o male, in ogni caso trascini il gruppo. Chiaro, a livello mediatico sarebbe un botto, ma a me interessa di più il campo e penso che Balotelli, se va al Chievo, debba rendersi conto che va in una squadra che lotta per rimanere in serie A, situazione a lui sinora estranea». Difficile, di sicuro, estraniarsi dalle voci su Balotelli. Anche se il Chievo, ora, pensa all’agenda quotidiana. Ossia al triangolare di stasera, a Carate Brianza, contro Brescia (20.30) e Folgore Caratese (21.30). E al discorso intavolato col Napoli per il centrocampista De Guzman, che sembra vicino, anche se l’agente Fabio Parisi parla di «trattativa ancora in fase embrionale». Meno embrionale, però, del progetto di strappare al Liverpool il prestito di Super Mario.
(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Verona)
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