Triestina, Serafini: “Possiamo fare come il Venezia e riportare in alto l’Alabarda!”
mercoledì 27 Luglio 2016 - Ore 14:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Matteo Serafini è certamente il giocatore con il curriculum più prestigioso della nuova Triestina costruita da Milanese: dopo aver giocato in serie A, B e C con tante squadre, aver segnato una tripletta alla Juve nel 2007, e al primo campionato di D aver portato il Venezia alla promozione con 20 reti, ora il trentottenne bresciano è chiamato a riportare in alto l’Unione. Serafini, dopo una carriera ad alto livello, con che spirito arriva alla Triestina in D? Con la voglia di mettere a disposizione la mia esperienza e di fare un campionato da protagonista, come del resto è successo lo scorso anno a Venezia. Facevo parte di un gruppo che sapeva quello che voleva, siamo riusciti a ottenerlo e spero di riuscire a trasmettere ai miei compagni la stessa mentalità per un campionato da protagonisti. Vede analogie con l’esperienza veneziana? Certo. Come Trieste, Venezia è una grande piazza, che per un po’ di anni ha dovuto subire situazioni che non le hanno permesso categorie più consone al blasone. Ora anche a Trieste finalmente c’è una società nuova che sta facendo le cose per bene: quando mi hanno chiamato, è stata subito la mia scelta prioritaria. La scorsa stagione ha dimostrato che gli anni non le pesano. Sento che posso dare ancora tanto a questo sport, al quale sono grato, perché ho giocato in tutte le categorie. Cercavo proprio un progetto ambizioso, altrimenti avrei scelto una soluzione più comoda, vicino casa. Alla mia età potrei anche accontentarmi di quanto fatto, ma ho ancora voglia di allenarmi e impegnarmi. L’obiettivo è di segnare tanti gol per riportare in alto la Triestina? Intanto porto la mia esperienza, se poi ci saranno anche i gol bene. Ma la priorità non è di fare io 15 o 20 reti, ma di arrivare all’obiettivo comune: portare più in alto possibile la Triestina. Vincere poi dipende da troppe variabili e non è facile, ma è necessario mettere le basi, creare la mentalità giusta. Dispiace essere ricordato spesso solo per la tripletta alla Juve? Avendo fatto più di 500 partite e 100 gol nei professionisti, sarebbe riduttivo racchiudere tutto in una sola giornata. Quella è comunque la ciliegina, una perla per pochi, ed è stata una giornata particolare e irripetibile che ricordo con piacere. Dovrà convivere con una coppia di bomber brasiliani: sarà lei a giocare un po’ dietro? Io nasco come centrocampista, l’ho fatto fino a 26 anni. Poi ho giocato come seconda punta di inserimento, e negli ultimi anni ho fatto la prima punta con numeri importanti. Non mi pongo preclusioni, sono a disposizione e aperto a tutto, sarà il mister a indicare dove posizionarmi. Lì davanti siamo 4-5, saprà sfruttarci per le nostre caratteristiche. Ai tifosi cosa vuole dire? Che possiamo ripetere il percorso del Venezia: dopo gli ultimi anni di fallimenti e situazioni poco chiare, ora si è visto dal tipo di mercato che le cose sono cambiate. C’è una programmazione per costruire le basi per una società solida, in cui i tifosi possano riconoscersi, costruita non per il risultato di un anno o per l’immediato, ma capace di garantire un futuro. Spero dunque che i tifosi ci seguano e ci aiutino a riportare in alto la Triestina.
(Fonte: Il Piccolo)
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