Mercato Chievo, Nember: “Barrientos? Non è una priorità. E non c’è solo lui…”
venerdì 15 Luglio 2016 - Ore 14:45 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Cerca l’intuizione. Il lampo. Luca Nember ha mezzo mondo davanti e un paio di giocatori da scegliere. Non di più. Bel giochino. Stimolante, ma anche parecchio complicato. Dura la vita del direttore sportivo. Il Chievo s’è dotato di muscoli, corsa e potenza. Quel che manca è sul mercato. Maran ha già 19 dei 21 giocatori senior della lista, al mosaico verranno aggiunti un attaccante che garantisca un certo numero di gol ma soprattutto un trequartista. Nember traccia l’identikit: «Vogliamo uno che ci dia rapidità, bravo nell’uno contro uno, che possa aumentare il nostro tasso tecnico. Di fisicità già ne abbiamo, la nostra è una squadra operaia. In allenamento vedo i ragazzi menarsi dal primo all’ultimo minuto. Ci serve altro. Barrientos? Non è una priorità. E non c’è solo lui». Fa un passo indietro Nember, il mercato è aperto anche in uscita e il Chievo non vuole perdere pedine su ha già scommesso. «L’obiettivo più importante ora è trattenere i giocatori che abbiamo confermato e che ci hanno dato così tante soddisfazioni. In difesa possiamo sentirci coperti ma se arrivasse l’occasione giusta potremmo decidere di intervenire anche dietro. Tutti i reparti sono migliorabili». Nember è atteso da un’opera chirurgica, davanti ad una situazione per certi versi anomala perché pochissime società negli ultimi anni hanno cambiato così poco. «Immettere in questo contesto una o due pedine non è facile. Devi indovinarne le giuste caratteristiche e trovare il profilo più aderente possibile per migliorare una struttura già bella consolidata. Con Maran siamo contenti di quel che stiamo vedendo, c’è già un buon punto di partenza. Il resto lo dirà il tempo».MENO PENSIERI. Dainelli sta bene, Izco meglio. Il mercato dipendeva anche dalle loro condizioni, per quei due legamenti saltati anche se con tempi di recupero molto differenti. Nember è tutto sommato tranquillo. «Per Dario avevamo già una certa percezione, lui è in fase di recupero ottimale dopo aver lavorato tutta l’estate. Per Mariano eravamo un po’ preoccupati e pensierosi, ovviamente non per le doti del giocatore ma per la risoluzione dell’infortunio. Si sta allenando bene, consideriamo che tutti e due quindi ci daranno una mano nella prossima stagione». Altri valori il Chievo potrebbe ricavarli da Rigoni e Inglese, due che al primo anno di Serie A non possono non avere ancora margini davanti. «Certo che qualcosa ci aspettiamo, lo dimostra solo il fatto che non li abbiamo neanche messi sul mercato. Non vorrei però mettere pressioni inutili, so bene quanto sia difficile confermarsi. Inglese e Rigoni sono intelligenti, hanno voglia di lavorare e un mister che vuole farli maturare ancora. Mi basta».PASSO IN AVANTI. Chievo vecchio? Non più. Non poter aggiungere i quattro elementi in passato cresciuti nel proprio vivaio farà scendere l’età media del gruppo proprio perché la rosa verrà estesa con gli under 21. «Con le nuove regole la squadra è destinata a ringiovanirsi, il concetto del Chievo esperto lo stiamo ripetendo da troppo tempo. Al di là di tutto però l’età di un calciatore si è spostata in avanti, basti pensare alla carta d’identità di Totti. Ovvio che la società abbia interesse a valorizzare i giovani, anche per monetizzare. Con calma, ma lo faremo. Ci tiene il presidente e ci tengo anch’io. L’intenzione di inserire qualche nostro ragazzo ce l’abbiamo in testa da un pezzo».GIOVANI E FORTI. Nember fissa il tetto massimo della rosa: «Dovremo avere un organico di 25-26 giocatori. Insieme a Costa quindi quattro o cinque ragazzi vanno tenuti per quella che ora è la nostra idea». Il Chievo intende dunque lavorare coi proprio talenti, pur restando vigile sul complicato mercato degli under 21 che possono allungare in numero illimitato la lista over. Fermo per infortunio Troiani, Maran sta monitorando con grande attenzione i vari Depaoli, Damian e Confente, i tre della Primavera, così come Bobb reduce dall’esperienza di Cittadella. Più complicato il percorso di Miranda e Jallow, alle prese in questi giorni con lo studio non facile dei movimenti offensivi pretesi da Maran. LA MANO DEL MISTER. Maran è quello di sempre. Determinato, puntiglioso, lavoratore senza pause. L’elogio di Nember dice tutto: «Abbiamo la fortuna di avere un allenatore intelligente, che si prepara su tutto insieme ad uno staff altrettanto competente. Stiamo studiando delle varianti per avere qualche arma in più. Non tutti lo fanno, il Chievo sì. Maran riuscirà a darci qualcosa di diverso al di là dell’impianto tattico. Sono i movimenti alla fine che orientano il gioco, non il modulo».
(Fonte: L’Arena)
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