Chievo, Inglese sogna la prima contro il Pescara: “Sono cresciuto lì, vorrei affrontare Bizzarri”
mercoledì 13 Luglio 2016 - Ore 11:29 - Autore: Dimitri Canello
Guardano tutti verso di lui. Verso Roberto Inglese. Chi lo vede in allenamento continua a chiedersi per quale motivo uno così bravo fino a tre anni fa fosse ancora in Prima Divisione. A Veronello non c’è uno con un tiro così forte, non c’è uno capace di inventarsi un gol partendo da un semplice controllo di palla, non ce n’è un altro dai margini di crescita così alti. Facile quindi in una squadra dall’età media molto alta andare da uno dei più giovani e chiedergli qualcosa in più. Di maturare del tutto, di alzare l’asticella, di raccogliere quel poco che ha perso finora per strada e diventare il valore aggiunto di tutto il Chievo. Da agosto a maggio, con quella continuità che ora deve provare a conservare dal primo all’ultimo minuto di un campionato che l’aspetta al varco. A 24 anni quel momento è ormai vicino. Con qualche ovvia pressione in più. Partendo dal silenzio di Brentonico, dove non vola una mosca. Dove Inglese sta muovendo i primi passi verso l’anno della consacrazione. Tutto pronto?«Siamo rimasti fermi un bel po’, siamo ripartiti da poco e le gambe sono piuttosto pesanti. I carichi si fanno sentire, ma è normale sia così. Lavorare non mi spaventa, ho un obiettivo in testa».S’è già immaginato la prossima stagione?«Normale che in vacanza ci abbia pensato, l’anno scorso ho fatto bene ma ho voglia di riconfermarmi. Non voglio però correre il rischio di caricarmi di responsabilità, anche se per la verità non me ne danno modo al Chievo. L’importante è dare tutto e cercare di migliorarsi». Teme la concorrenza?«Siamo quattro attaccanti, più o meno tutti dello stesso livello. Deciderà il mister, di volta in volta, chi saranno i titolari. Io devo solo mettermi al servizio della squadra, dare sempre tutto e provare a segnare certamente più gol dei tre dell’ultimo campionato. L’anno scorso non mi aspettavo di totalizzare 26 presenze, adesso però vorrei andare oltre. Anche se il mio compito primario rimane quello di allenarmi duramente, quel che mi verrà concesso lo dirà il tempo».Con chi vorrebbe giocare la prima di campionato?«Spero contro il Pescara. Sono cresciuto lì, sarebbe bello cominciare il campionato vicino a casa mia, a un passo dei miei ricordi. Sarebbe l’ennesima emozione del mio percorso al Chievo dove per la prima volta ho respirato un certo tipo di calcio dopo essere stato in una piccola realtà come quella di Carpi. Qui sto sempre meglio e voglio crescere ancora».Comincerebbe quindi con un gol a Bizzarri…«Magari, sarebbe il massimo. Ho salutato Albano con grande dispiacere, eravamo fra l’altro compagni di stanza nello scorso ritiro. È andata così, l’affetto nei suoi confronti resterà sempre ma una volta in campo saremo avversari e quindi proverò a fargli gol».Che Europeo è stato il suo?«Ho fatto il tifo per la Francia e mi ha fatto molto piacere che alcune piccole nazioni siano arrivate quasi fino alla fine. Islanda e Galles senza gente di grande nome, a parte Bale, ci hanno messo cuore e tanto carattere. Se hanno avuto questo spirito giocatori che erano agli Europei figurarsi quanto dovremmo farlo noi».Le sue ferie?«Non ho fatto niente di particolare, le ho trascorse con i miei amici al mare, a casa mia a Vasto, più una breve vacanza a Barcellona con Fabrizio Cacciatore. Con lui divido anche la stanza qui in ritiro, ma già non lo sopporto più…».In vacanza ha studiato qualche attaccante in particolare?«Guardando le partite dell’Europeo ho cercato di prendere spunto da tutti i giocatori più forti, anche se imitarli non basta” (…)
L’Arena
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