Chievo, Frey: “La gente ora avrà più aspettative, ma prima bisognerà pensare alla salvezza”
venerdì 8 Luglio 2016 - Ore 11:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Dalla sua Nizza s’è goduto un bell’Europeo. Allo stadio, da normale spettatore, a gustarsi sfide come Irlanda-Polonia, Svezia-Belgio e Inghilterra-Islanda. Nicolas Frey d’altronde giocava in casa, nell’angolo di Francia in cui si rifugia ogni estate. Pace e silenzio, la sua famiglia e il fratello Sebastien che ha appeso ormai le scarpe al chiudo. Basta poco per godersi le vacanze. Con una finestra sempre aperta sull’Europeo. «Tutto molto coinvolgente, un’atmosfera straordinaria da vivere. Un po’ come il nostro nono posto e i 50 punti», racconta Frey, una delle facce più rassicuranti del Chievo di Maran, anima sempre più forte di un gruppo sempre più solido.Dove sarà diversa la prossima Serie A?«Abbiamo lo stesso obiettivo ma di differente c’è la bella impronta che abbiamo lasciato sull’ultimo campionato. La gente, di conseguenza, avrà più aspettative». Quindi?«Con lo staff tecnico e gran parte dei giocatori confermati tutti credo vorrebbero che ci riconfermassimo ai livelli della passata stagione, ma bisogna capire che prima viene la salvezza e che il resto arriverà solo strada facendo quando ci saremo garantiti la permanenza in Serie A. Fino ad allora in testa dobbiamo avere solo il traguardo minimo, quello di sempre. Vietato ragionare in altra maniera».Anche Maran sarà diverso?«Le sue certezze rimarranno, questo è sicuro, ma vorrà certamente dare qualcosa in più. Altrimenti rischieremmo di normalizzarci senza crescere ulteriormente ed invece il potenziale per farlo l’abbiamo. Il mister avrà certo altre idee in testa, qualcosa che sappia potenziare le sue e le nostre sicurezze. Non voglio fare il suo lavoro ma credo che cambieremo qualcosa nel modo di giocare. Lo sento».Fra i suoi compagni il primo pensiero a chi va?«A Sergio Pellissier. Mi aspetto prima di tutto che il nostro capitano segni i due gol che gli mancano per arrivare a cento in Serie A, così la finiamo di parlarne ogni volta ricordando che gli manca poco e che prima o poi arriveranno».Quanto ci metterà per segnarli?«Due partite, le prime due del campionato. Così archiviamo tutto in fretta. Scherzi a parte, sarebbe gratificante per lui. Se lo meriterebbe, dopo gli ultimi anni in cui non ha avuto modo di giocare tantissimo. Pellissier è un capitolo a parte, fra gli altri mi aspetto molto da Inglese che ha già fatto vedere buone cose. E da Riccardo Meggiorini».Che Europeo è stato per Frey?«L’organizzazione della Francia è stata ottima, s’è respirato sempre un bel clima a parte quel che è successo nell’inferno di Marsiglia con quegli incidenti che nessuno avrebbe mai voluto vedere. Io mi sono proprio divertito».I ricordi più belli?«La favola di Halldórsson, il portiere dell’Islanda che faceva un lavoro come un altro prima di diventare il titolare della più bella sorpresa dell’Europeo. L’Islanda ha dato un bel messaggio soprattutto grazie al suo pubblico. Come hanno fatto i tifosi di Svezia e Belgio, che ho visto abbracciati prima e dopo la partita. Grande messaggio di civiltà, al di là della mia Francia e dell’Italia di Conte».
(Fonte: L’Arena)
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