Mercato Chievo, Bizzarri: “Non pensavo che sarebbe finita così, ma è stato bellissimo”
domenica 3 Luglio 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Sinceramente… se tre mesi fa m’avessero detto che avrei dovuto lasciare il Chievo non ci avrei creduto». Albano Bizzarri ha appena rescisso. E ieri il club della Diga ha ufficializzato il ritorno tra i pali di Stefano Sorrentino, 165 presenze col Chievo tra 2008 e 2013. Dopo due stagioni da guantoni caldi e parate decisive, Bizzarri, portiere argentino di 38 anni, saluta lo spogliatoio di Veronello. Come vi siete lasciati lei e il Chievo, Bizzarri? «Ripeto, tre mesi fa non ci avrei creduto. Stavo bene, la squadra pure, mi sentivo voluto da tifosi e compagni, il tutto in un club e ambiente dove mi sono trovato veramente benissimo. Entrambi vogliamo giocare e così la convivenza con Sorrentino poteva essere complicata: purtroppo la cosa migliore per tutti era rescindere. È andata così, stretta di mano e si guarda avanti. Il Chievo è stato una delle esperienze calcistiche più belle della mia vita». Era il 19 maggio scorso quando Sorrentino annunciava da Palermo: «Torno al Chievo per fare il titolare». Lei all’epoca sapeva già del ritorno di Stefano a Verona? «C’era qualcosa nell’aria ma mi era stato risposto che non era vero. Poi dall’Argentina ho saputo delle parole di Sorrentino. Rientrato a Verona, il Chievo m’ha comunicato l’operazione. Al di là dei motivi, dei modi, le scelte si rispettano e io ho capito che la situazione per me diventava difficile. Così siamo arrivati all’accordo della rescissione, con molta delusione perché mi trovavo molto bene nella società, nello spogliatoio e nella città». Su Twitter lei ha ringraziato i tifosi del Chievo, alcuni dei quali avevano lanciato l’hashtag #iostoconalbano… «Sì, grazie per l’impegno nel cercare di farsi ascoltare e nel dare la loro opinione. Non è stata una sorpresa, però sono rimasto un po’ stupito dalle tante cose carine dette in questi giorni un po’ particolari. Un’emozione forte». Nel ringraziarla il Chievo l’ha definita «uno degli artefici principali di queste ultime due stagioni, culminate con lo straordinario nono posto dell’ultimo campionato». «Quando sono diventato titolare, novembre 2014, il Chievo era ultimo in classifica: l’abbiamo lasciato, io e miei compagni, al nono posto. È il ricordo che metto davanti a tutto. Non voglio che sia un addio polemico». Ha avuto modo di parlare con l’allenatore Maran? «Prima che succedesse tutto questo. Conosco il suo pensiero. Rimane un buon rapporto con lui e con tutto il Chievo. Questi due anni hanno rappresentato tantissimo per me a livello sportivo e umano. Venivo da posti sbagliati nei momenti sbagliati, al Chievo ho trovato l’opportunità che cercavo e me la sono guadagnata. Qui mi sono trovato molto, molto bene». Cartoline da conservare? «Tanti momenti belli, difficile scegliere. Il più importante contro il Sassuolo, 2 novembre 2014, prima da titolare in un momento difficile. Dicono che quest’anno sia stato il secondo miglior Chievo di sempre e ne sono orgoglioso». Contro le sue ex squadre lei ha sempre fatto grandi parate: il Chievo è avvisato? «No, no (ride, ndr). Cercherò ogni domenica di fare buone prestazioni. Il mio desiderio è che il Chievo si salvi sempre, perché qui lascio tanti amici dentro e fuori lo spogliatoio. Se resterò in Italia (c’è il Pescara, ndr) ci sfideremo da avversari, tutto qua».
(Fonte: Corriere del Veneto, edizione di Verona)
Commenti
commenti