Triestina, Andreucci non ne sarà l’allenatore nella prossima stagione: “Ma auguro all’Alabarda altre stagioni vincenti!”
lunedì 19 Giugno 2017 - Ore 10:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Un incontro in Veneto tra Mauro Milanese e Antonio Andreucci, sabato nel tardo pomeriggio, ha sancito l’addio fra la Triestina e il mister della passata stagione.
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Andreucci, come è andato l’ultimo faccia a faccia? «Ci siamo parlati: per rimanere insieme serviva la convinzione al cento per cento, se dovevamo iniziare e non c’era tutta questa convinzione, allora è giusto salvaguardare i rapporti umani. Perché io ho avuto sempre un rapporto splendido con Milanese e con tutta la società». Il bilancio di questa stagione alabardata? «Siamo partiti da zero e per il lavoro fatto e i risultati ottenuti sul campo è stata un’ottima stagione. Ora spero vivamente che grazie ai playoff vinti la Triestina possa davvero salire in serie C: del resto abbiamo lavorato per questo tutto l’anno, i risultati ci hanno dato ragione e i numeri parlano da soli. Perché i numeri sono importanti».
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Quali possono essere le motivazioni della mancata riconferma? «Questo bisognerebbe chiederlo alla società. Io ho lavorato con quello che mi è stato messo a disposizione, ho avuto dei rinforzi a gennaio, anche se per un infortunio Banegas ha giocato pochissimo. Ma ho voluto svolgere con coerenza questo lavoro sia sul piano tecnico che della gestione dello spogliatoio, perché avevo fiducia nei giocatori e infatti ci hanno consentito di raggiungere il traguardo».
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E adesso? «Ora c’è da guardarsi in giro per vedere se c’è qualche opportunità. A me piace trovare ambienti dove si possa costruire. E devo dire che negli ultimi tre anni è andata bene: ho vinto una Coppa Veneto e tre campionati, uno giungendo primo e due vincendo i play-off». Come saluta l’ambiente alabardato? «Voglio augurare alla Triestina altre stagioni vincenti come questa, che riportino tanta gente allo stadio, perché i tifosi ci hanno sostenuto sempre e sono stati davvero il dodicesimo uomo. Qualche critica è arrivata, ma fa parte del gioco: alcune le ho ritenute immotivate, altre sono state un ottimo stimolo. Tutto fa parte dell’annata di un allenatore, e l’esperienza aiuta a capire cosa può aiutare a crescere».
(Fonte: Il Piccolo. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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