Udinese, Giaretta: “Mi do dieci per l’impegno e lo spirito che ho messo, ma è finito un ciclo”
sabato 4 Giugno 2016 - Ore 10:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Mi do dieci per l’impegno e lo spirito che ho messo nel mio lavoro in questi tre anni. Non sono tanti i colleghi che avrebbero fatto lo stesso». È il commiato di Cristiano Giaretta, il direttore sportivo uscente (il contratto scadrà il 30 giugno, ma Nereo Bonato è già al lavoro) che ha scelto di parlare al termine della sua avventura all’Udinese. Tre anni trascorsi dall’ultima stagione di Francesco Guidolin al rischio retrocessione di un mese fa. «È sbagliato definire l’ultima annata come catastrofica – puntualizza – lo è stata quella del Verona, non la nostra». Giaretta spiega poi le ragioni dell’addio alla famiglia Pozzo: «Ci eravamo dati tre anni di tempo, è finito un ciclo. Però sarei rimasto volentieri a Udine, dove ringrazio tutti, dalla proprietà ai tifosi». Il bilancio è in chiaroscuro: «Quest’anno – dice – è mancata la mentalità. La squadra presentava delle criticità proprio sotto questo punto di vista. All’Udinese serve un leader, che è sempre importante. Non c’è miglior critica di quella che arriva da un compagno di squadra autorevole». In tre stagioni, è logico, c’è spazio anche per i rimpianti: «Sono arrivato quando stava finendo il ciclo dei vari Di Natale, Domizzi e Pinzi. Chi c’era prima ha goduto i frutti di tre campioni, io no. Ora sarebbe stato il momento di intervenire in maniera incisiva, mentre prima non si poteva perché i senatori regalavano ancora grandi soddisfazioni». Così poi sui tre cambi di allenatore in altrettanti anni: «Tutti bravi tecnici, ma per un motivo o per un altro non hanno fatto bene a Udine. Ci è mancata la continuità in panchina, purtroppo». Poi una rassicurazione: «Lascio un’Udinese migliore – è sicuro Giaretta – e fondamentalmente in discesa verso il futuro. Ripartirà subito con un nuovo progetto. Bonato? Mi volle da giocatore al Monza nel 1998, è bravo». Chiusura dedicata al miglior colpo messo a segno per l’Udinese: «Sono orgoglioso di Bruno Fernandes, che ho scovato tra i dilettanti portoghesi e che ora può fare una grande carriera». Ora Giaretta andrà in vacanza, poi rimarrà alla finestra per trovare un nuovo contratto. Si è parlato del Palermo, ma l’ipotesi non è così immediata. A Udine è finita la sua avventura.
(Fonte: Gazzettino, edizione di Udine)
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