Dolomiti Bellunesi, Cossalter firma e prolunga: “Immaginare di giocare in C con questa maglia qualcosa di incredibile”
lunedì 9 Giugno 2025 - Ore 09:26 - Autore: Staff Trivenetogoal
C’è un’immagine destinata a rimanere impressa nella memoria. È il minuto 91 di Dolomiti Bellunesi-Lignano: l’ultimo atto in casa. La partita è già segnata, la promozione in tasca. E Thomas Cossalter segna il quarto gol. Corre sotto la tribuna: braccia larghe, occhi lucidi. In quell’esultanza c’è tutto: la fatica, la gioia, la famiglia, l’amore. C’è un ragazzo che ha fatto della maglia dolomitica la sua seconda pelle. E che ora è pronto a indossarla pure in ambito professionistico.
BARICENTRO EMOTIVO – Sì, Thomas sarà un punto fermo della Dolomiti Bellunesi. A dirlo non è solo la firma sul contratto, ma la traiettoria che ha preso questa storia. Una storia che coinvolge un ragazzo di 22 anni, con la maturità di un veterano e la fascia al braccio – indossata per buona parte dell’annata calcistica – come un’eredità da custodire. Con intelligenza, sobrietà, talento. E quella calma feroce che appartiene solo ai leader silenziosi. Il centrocampista, passato per il settore giovanile del Bologna, ha accatastato 37 presenze, 8 gol e 2 assist. Ma i numeri, da soli, non raccontano l’intera verità. Perché Thomas è stato uno dei baricentri emotivi della squadra. Quello che detta i tempi col pallone, ma anche con lo sguardo. Un centrocampista che pensa, prima ancora di calciare in porta, impostare o servire assist.
DIARIO – «Solo immaginare di giocare in C, con questa maglia, è qualcosa di incredibile – racconta -. Da tanti anni la terza serie mancava in provincia. E avere la consapevolezza di essere fra quelli che hanno contribuito a raggiungere un simile traguardo, è una sensazione molto bella e che rende orgogliosi. Non vedo l’ora di scendere in campo nella nuova categoria». Le sue parole scorrono come un diario: «Il momento chiave? La rimonta col Chions. Eravamo sotto 1-0, avevamo sbagliato un rigore. Ma nessuno ha mollato. Vincere 3-1 allo Zugni Tauro è stato il segnale che nulla era impossibile». E poi la rete al Lignano, i festeggiamenti, gli abbracci di chi conta: «Porterò sempre nel cuore quell’esultanza. È stata liberatoria, autentica, nostra».
TIFOSI – Le parole di Thomas sono cariche di gratitudine quando si tocca l’argomento del pubblico: di quei tifosi che hanno riscaldato l’inverno. E, soprattutto, illuminato la primavera: «Spero continuino a coltivare ciò che hanno creato in termini di passione ed entusiasmo. È importante avere delle persone che ci sostengano in ogni occasione. Il primato lo abbiamo ottenuto insieme». E allora, questa non è solo la conferma di un giocatore. È la continuità di un sentimento.
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