La Francia guida il mondo per numero di commissari tecnici di squadre Nazionali
lunedì 2 Giugno 2025 - Ore 18:03 - Autore: Staff Trivenetogoal
Negli ultimi anni, la Nazionale francese si è affermata come una delle più influenti nel panorama calcistico mondiale ed europeo. Inoltre, è un Paese che può vantare un vero e proprio dominio anche per quanto riguarda il numero di commissari tecnici alla guida di Nazionali estere. Tra le prime venti Nazionali a livello mondiale, circa sette-otto sono guidate da allenatori francesi che, nel corso della loro carriera, hanno conseguito importanti successi anche con squadre di club.
La Francia, un dominio anche sui CT delle Nazionali
Alla guida di squadre Nazionali non francesi ci sono circa nove allenatori francesi. La Francia è il Paese con il maggior numero di commissari tecnici all’estero, superando quelli provenienti da Spagna, Italia, Argentina e Inghilterra.
Possiamo dire che la Francia rappresenta oggi la principale fucina di CT per squadre straniere. In un certo senso, si comporta come un aviator esperto, capace di guidare con precisione anche in territori sconosciuti. Ciò dimostra che siamo di fronte a un Paese in grado di offrire una delle migliori formazioni per allenatori.
Molto spesso, quando si punta al successo con una squadra estera, si sceglie un tecnico che abbia già ottenuto una vittoria importante in Brasile o in Europa. Figure come Hervé Renard, Sébastien Desabre o Patrice Beaumelle mostrano un filo conduttore fatto di pragmatismo, preparazione tattica e grande capacità relazionale. Non sono allenatori che impongono un’identità, ma professionisti capaci di mediare tra cultura sportiva locale e metodologie europee.
Cosa rende così richiesti i tecnici francesi?
Una prima risposta potrebbe trovarsi nel sistema di formazione allenatori della Fédération Française de Football. Il centro tecnico di Clairefontaine è da tempo un modello di riferimento, e non solo per i calciatori.
La struttura e i programmi dedicati agli allenatori pongono l’accento su aspetti che vanno oltre la tattica: psicologia sportiva, gestione del gruppo, comunicazione interculturale. In un’epoca in cui un CT deve sapere parlare più lingue – sia in senso letterale che metaforico – il bagaglio offerto dalla scuola francese risulta particolarmente prezioso.
C’è poi un elemento legato alla storia. La Francia è da tempo un crocevia culturale, e i suoi tecnici sembrano saper incarnare questa vocazione anche nel calcio. Il loro successo in ambito internazionale non è un caso, ma il frutto di una predisposizione all’adattabilità. Non sorprende che un Paese con un’identità calcistica forte ma non dogmatica riesca a esportare figure professionali tanto richieste.
In parallelo, vale la pena riflettere sul calo di altre scuole storicamente dominanti. L’Italia, per esempio, che un tempo primeggiava per la qualità dei propri tecnici, oggi si trova più indietro nel numero complessivo.
Solo cinque italiani guidano selezioni nazionali nel mondo, un dato che pone interrogativi sul ricambio generazionale e sulla capacità del sistema italiano di aggiornarsi ai nuovi standard formativi e comunicativi richiesti dal calcio globale.
La silenziosa egemonia
Quella francese è una scuola di pensiero e formazione in continua espansione, un serbatoio da cui attingere tecnici di ogni genere: esperti di match analysis come l’analista video della Bulgaria, Lyubov Kazakova; preparatori fisici come Nuno Batista (Fiji) e Franck Plaine (Repubblica Centrafricana); allenatori di portieri come Laurent Duhamel (Arabia Saudita) e profili che rientrano nel ruolo di commissario tecnico.
Del resto, la presenza di 48 CT francesi alla guida di Nazionali maschili e femminili rende il fenomeno particolarmente rilevante. La scelta di affidarsi a questi professionisti da parte di numerose federazioni è il frutto di decisioni meditate, che confermano la crescente influenza dei tecnici francesi.
Il fatto che emergano con tanta costanza e in numero nettamente superiore rispetto ad altre nazioni è un dato concreto. Non si tratta di una novità recente: la Francia è da anni un punto di riferimento e continua a guadagnarsi sul campo l’etichetta di scuola calcistica e formativa nel reclutamento di professionisti del settore.
Molti di questi nomi resteranno lontani dalla ribalta: sarà difficile vederli sotto i riflettori durante un Mondiale, essendo CT di Nazionali che potrebbero non competere per le grandi competizioni internazionali. Proprio questo rende ancora più evidente come non sia necessario essere protagonisti per meritare riconoscimento e considerazione.
In conclusione
La presenza sempre più diffusa di commissari tecnici francesi alla guida di Nazionali straniere non è un semplice caso, ma il risultato tangibile di un sistema formativo efficace, moderno e adattabile.
La Francia non esporta solo calciatori, ma anche competenze e visioni tecniche che si adattano al contesto globale. Mentre altre scuole tradizionali sembrano arrancare nel rinnovamento, quella francese continua a evolversi e a guadagnare fiducia a livello internazionale. Questo trend, più che una moda passeggera, rappresenta una nuova normalità nel panorama calcistico mondiale.
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