Mercato Chievo, torna di moda Pioli dopo il no all’Anderlecht: si attende Maran
mercoledì 1 Giugno 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
La variabile è Stefano Pioli. Disposto a tornare al Chievo, anche se alla Lazio il suo ingaggio era di due milioni lordi e a Veronello con certe cifre pagano mezza squadra. La questione-allenatore in via Galvani e dintorni resta aperta ma i binari di Campedelli adesso sono due. Maran ha un contratto col Chievo e più di una bozza di accordo con l’Atalanta. Da lì non si esce, se non facendo marcia indietro. Giornata di silenzi ieri. Campedelli in sede al mattino, Nember in giro, l’Atalanta in attesa. Forte del gradimento di Maran, anche se da seconda scelta perché la Fiorentina sarebbe stata tutt’altra cosa e allora sì che il divorzio dal Chievo sarebbe stato quasi indolore e più comprensibile. Così proprio no, nonostante le garanzie atalantine di un bel progetto ma che alla prima stagione non andrebbe oltre la semplice salvezza. Punti di vista, fra chi ha considerato 50 punti come un punto d’arrivo e chi come un punto di partenza. A Bergamo, con la costruzione del nuovo stadio all’orizzonte, non possono permettersi spese folli e nemmeno sbilanciarsi in facili proclami. Maran e il Chievo ieri non si sono visti, oggi probabilmente sì. C’è un futuro ancora tutto da scrivere.PARTITE E CONTROPARTITE. L’Atalanta ha meno appeal della Viola, ne ha meno anche della Lazio che con Maran però ha solo fatto qualche chiacchierata senza davvero mai affondare i colpi. Lotito vuole Cesare Prandelli ma soprattutto vorrebbe Gianpiero Ventura, destinato però alla Nazionale. Maran viene molto dopo, senza dimenticare l’opzione di Simone Inzaghi. Ipotesi lontana dunque, quella di Roma, per Maran. Resta l’Atalanta, costretta però a frenare quando il Chievo ha cortesemente alzato la mano per chiedere la parola e far notare alla famiglia Percassi che il suo tecnico ha un contratto di due anni ed altri due di opzione. Meglio mettere tutto in chiaro, pensare ad un’eventuale liberatoria equivalente ad una contropartita tecnica gradita. Come Albano Bizzarri, in teoria chiuso dall’arrivo di Sorrentino e legatissimo a Maran, giusto per completare il pacchetto. A Bergamo di un portiere così avrebbero anche bisogno, in attesa dell’esplosione del ventenne Radunovic. Campedelli ne ha parlato venerdì a pranzo a Veronello con Luca Percassi, amministratore delegato dell’Atalanta, perché l’affare era ed è tutt’altro che chiuso e la panchina della Dea ancora vacante. Maran aspetta, di sicuro non entusiasta di uno scenario che in teoria doveva essere molto diverso. Su una panchina di valore e senza appendici fino ai primi di giugno. Proprio alla Fiorentina, che ad un certo punto ha ridato fiducia a Paulo Sousa. Spiazzando tutti. Compreso lo stesso Maran.IL TERZO ATTORE. Il quadro, ingarbugliato, potrebbe semplificarlo proprio Pioli, che nelle ultime ore ha detto no all’Anderlecht e allontanato sirene spagnole. Meglio l’Italia del Belgio. E il Chievo, che di cavalli di ritorno in passato ne ha arruolati parecchi fra Delneri, Di Carlo e Corini, riabbraccerebbe volentieri uno che conosce bene la realtà anomala di Veronello e tutte le sue dinamiche. Prima alla Primavera, otto anni dopo coi grandi. Persona seria, lavoratore infaticabile, idee sempre chiare, schietto dal primo all’ultimo giorno. Uno da Chievo, anche se il suo curriculum racconta adesso di qualificazioni alla Champions League e di strisce positive da record. VICISSITUDINI LAZIALI. Pioli è uno da top club, arenatosi quest’anno in una Lazio che non sentiva più sua. Fino all’esonero, schiaffo che adesso dà stimoli speciali e trasmette voglia di ripartire in quarta. Anche scendendo di un gradino, anche tornando al Chievo ricordando la bella annata del 2011. La Lazio non vede l’ora che Pioli trovi squadra per risparmiare due milioni, mentre l’Atalanta per cautelarsi ha preso in mano il telefono e richiamato Edy Reja. Convocato per venerdì o sabato, allenatore prima congedato ma tenuto ancora in ballo. Non si sa mai, perché la storia sta andando per le lunghe per tutti e a Bergamo le certezze di avere Maran non sono più quelle di qualche giorno fa. E il Chievo? Si trova col suo tecnico ideale comodamente sotto contratto ed uno di prima fascia decisamente alla portata. Il coltello dalla parte del manico ce l’ha sempre Campedelli.
(Fonte: L’Arena)
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