Chievo-Roma, Maran: “Spero sia un arrivederci a settembre! E Totti e Pellissier sono due esempi…”
sabato 20 Maggio 2017 - Ore 13:30 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Spero sia un arrivederci. L’arrivederci, coi tifosi, a settembre. Perché sapete quanto sono legato a questi colori». Ultima stagionale tra le mura amiche, per il Chievo. C’è la Roma degli 82 gol, col secondo posto da custodire, il Napoli nello specchietto retrovisore e Francesco Totti prossimo ai saluti. E c’è Rolly Maran che confida quel pensiero lì, una fessura sentimentale fra le dichiarazioni di rito, dal «c’è tempo per decidere insieme al presidente Campedelli come andare avanti» al «facciamo festa tutti insieme, adesso, perché finiamo un campionato in cui abbiamo dimostrato, anche nei momenti difficili, di che pasta siamo fatti». Festeggia, Maran, la terza salvezza filata e tranquilla. E continua, l’uomo di Trento, a essere molto schietto quando si parla di rosa del domani (il Chievo ha l’età media più alta d’Europa), di orizzonti da (ri)costruire, di politica sui giovani: «Sicuramente ci deve essere la capacità di pensare a un cambio generazionale. Questa squadra ha uno zoccolo duro che ha dato tanto e che purtroppo dovrà, per forza, vivere appunto un ricambio. Il fatto di cercare risorse anche nel settore giovanile significa dare alla società e ai ragazzi più giovani la possibilità di crescere, e mi fa piacere che questo risultato già ci sia».
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Contro la Roma, oggi, Depaoli e Bastien potrebbero partire ancora dal 1’ (uno terzino, l’altro mezzala). Dipenderà poi dalle scelte di Maran. Lui che rinuncia a Dainelli, Hetemaj e Rigoni. Ed è conscio di quel che attende il suo Chievo: «Sappiamo quant’è importante questa partita per la Roma. Non ci concederanno niente. Ma abbiamo la spensieratezza per fare una partita coraggiosa».
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E poi c’è Totti, l’ultima a Verona del capitano giallorosso, bandiera ammainata dalla Roma stessa. Qualche minuto, per lui? Si vedrà. Di certo, 90’ per Pellissier, di qua. E Maran chiude con loro: «Totti e Pellissier sono due bandiere che hanno rappresentato e rappresentano qualcosa di straordinario per le loro società. Soprattutto in questo calcio, degli ultimi anni, dov’è difficile trovare giocatori con quell’attaccamento. Un esempio, Totti e Pellissier, per tutti quanti».
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