Udinese-Palermo, Scuffet: “Devo sfruttare quest’occasione d’oro! Ma l’anno prossimo…”
venerdì 17 Marzo 2017 - Ore 14:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Gli occhi che guardano al mito di Gigi (Buffon) e all’ispirazione che può dare il quasi coetaneo Gigio (Donnarumma), un tempo contro il Mestre per assaggiare l’effetto che fa parare nel nuovo stadio. E tante risposte che Simone Scuffet aspettava di poter dare dal 31 maggio 2015, data dell’ultima partita (sconfitta 4-3 a Cagliari) giocata da titolare con la maglia dell’Udinese. La prima, la più importante, non riguarda però l’immediato presente, ma ancora una volta il futuro. Logico, perché è stato definito come il futuro Buffon, il futuro della Nazionale, il futuro titolare dell’Udinese. Una parola che ormai lo tormenta.
«Ora mi interessa solo una cosa – spiega chiaramente Scuffet – ed è giocare da primo portiere. Meglio un anno da un’altra parte, ma da titolare, che ancora da riserva». Il messaggio è chiaro, per questo Udinese-Palermo sarà l’occasione della vita: da qui a fine stagione si potrà provare a puntare su Scuffet, vagliando la possibilità di dargli la maglia da titolare il prossimo anno. «Io sono rimasto a Udine proprio per questo, per dimostrare a tutti il mio valore e per migliorare sempre. Non ho mai pensato che nel frattempo stesse passando un treno importante della mia carriera. Il tempo non è mai stato perso, ma utile per dimostrare attraverso il lavoro il mio lavoro. Certo, il campo mi è mancato: quando non ce l’hai perdi le misure, ma le ritrovi in fretta. Sapevo che Orestis Karnezis sarebbe partito davanti a me e sono restato a Udine consapevole di tutto ciò. Non rinnego alcunché, nemmeno il no all’Atletico Madrid dell’estate 2014: tutto fa bagaglio e aiuta a crescere». Intanto il portiere di Remanzacco è stato convocato dal ct Luigi Di Biagio per i due impegni che affronterà l’Under 21: il 23 marzo contro la Polonia e quattro giorni dopo contro la Spagna. «Fa un enorme piacere – sorride Scuffet – ma prima voglio concentrarmi sulla mia occasione. È quella d’oro e devo sfruttarla. A Pescara ho preso un gol che non volevo prendere, ma anche le critiche cerco di incassarle positivamente, come stimoli a migliorare. Non sono uno che si abbatte. Dopo la gara dell’Adriatico ho parlato molto con Delneri, mi dà grande fiducia e mi considera un primo portiere. Diventarlo da qui alla fine? Sarebbe bellissimo».
Poi uno sguardo al nuovo stadio: «Sogno di parare un rigore o di fermare un’azione importante sotto la Curva Nord, con i tifosi che saranno attaccati a me. Ma sarà già bello giocare, per dimostrare alla mia gente quanto valgo».
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(Fonte: Gazzettino. Trovate il resto dell’articolo sull’edizione odierna del quotidiano)
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