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Verona, Toni come Javier Zanetti? Cena in programma col presidente Setti per un ruolo in società
mercoledì 11 Maggio 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Titolo: «La storia infinita di Luca Toni e l’Hellas». La data di uscita non è ancora stata annunciata ma è in uscita nelle migliori sale cinematografiche un nuovo film che mescola amore, passione e pura suspense. Da una parte il bel tenebroso del calcio italiano: Luca Toni. Occhi da pantera, sguardo che punta all’infinito, sorriso magnetico, un curriculum da brividi. Dall’altra c’è l’Hellas: cento e passa anni di passione, di gloria e di dignità. Si erano trovati. Si sono piaciuti, si sono pure amati. L’amore, sul campo, è finito tra lacrime e applausi domenica scorsa. Luca è stato celebrato in maniera degna da tifosi, compagni, club, tutti. Luca, però, quando ha deciso di lasciare aveva già in mente cosa fare. Pensieri protesi al futuro alla ricerca di un punto di ripartenza. E la sua nuova casa potrebbe essere ancora Verona. Lo vuole lui. Non più pantaloncini corti e scarpette ma giacca, colletto inamidato e cravatta lucida.Toni vuole restare nel calcio. Senza fare violenza a se stesso e a nessun altro. Luca vuole ripartire dall’Hellas. Sempre che l’Hellas abbia voglia e piacere di creare il ricamo giusto per il futuro del campione. Luca non vuole togliere gloria e dignità a nessuno. Si sente uomo di calcio. E come tale metterà la sua esperienza a disposizione di chi lo saprà valorizzare. Oggi verrebbe da pensare ad un ruolo da club manager. Troppo presto, però, per abbozzare ipotesi.Di sicuro, Toni ha preso spunto da un personaggio come Karl Heinz Rummenigge che al Bayern Monaco ha trovato spazio, importanza, rilievo. Non ha fretta, però, Luca. Non ha certo bisogno di bruciare le tappe o di mandare avanti il biglietto da visita. Che regala ancora brividi.«Inizierò una nuova storia» ha detto pochi giorni fa «parlerò con il presidente. Ci confronteremo per capire se esistono i presupposti per essere tutti felici. Non deve esserci nulla di forzato». O è o non è. Molto semplice.Luca Toni è uomo che porta con se un’ombra felice. La carriera gli ha regalato molto. Non cerca vendette, rivincite. Non è stato contaminato da pericolosi sensi di rivalsa. Insomma, può essere l’uomo giusto per questo Verona che ripartirà dai cadetti e che deve trovare stimoli anche tra le facce di chi graviterà attorno al mondo Verona. La palla, dunque, passa al presidente Maurizio Setti. E c’è da pensare che il presidente possa davvero trovare la formula per sancire un nuovo patto d’amore tra Toni e l’Hellas. Il patron del club di via Belgio ama sportivamente Toni. Lo ha considerato faccia da copertina della sua avventura veronese. Che ha portato con sè tante luci e la sola ombra della retrocession in serie B.. Toni, tra l’altro, dispone pure del perfetto profilo social. Uomo immagine. Ma non solo quello. Può essere considerato comunicatore elegante e una sorta di «marchio» aggiuntivo alla griffe Hellas. Lo studio di un nuovo ruolo potrebbe portarlo ad evolvere e crescere, nel ruolo, all’interno della società. Il primo passo, però, è quello di riuscire a trovare subito un punto di contatto tra giocatore e club per creare un nuovo patto per il futuro.Dunque, c’è in ballo un incontro. A breve anche. Setti e Toni di sera o di giorno. Pare possano trovarsi a breve a cena. Probabile dopo la fine del campionato che ormai è alle porte. Ma tenendo conto degli impegni di giocatore e presidente, o si fa subito, o ci sarà da aspettare qualche giorno.Toni potrebbe diventare una sorta di testimonial per la rinascita. Ma il suo pensiero va capito. Non vuole restare tanto per restare o per fare ombra. Un esempio vicino che rende bene? Javier Zanetti, e il riferimento non è certo al ruolo specifico all’Inter, ha messo la cravatta, ha portato avanti un nuovo percorso, si è calato nel ruolo, lo sta vivendo con grande curiosità. Tutto naturale, incastri perfetti.Toni per l’Hellas può essere ancora valore aggiunto. Lo sa lui, lo sa perfettamente il presidente Setti. L’apertura del giocatore ad un futuro ancora in gialloblù può essere considerata punto di partenza di una nuova trattativa. Stavolta conta l’uomo più del bomber.
(Fonte: L’Arena)
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