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Verona in B, si pensa già al prossimo allenatore: torna in ballo Mandorlini? E quel pranzo Bigon-Malesani…
sabato 7 Maggio 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
Riccardo Bigon ha da tempo iniziato il giro delle consultazioni per capire come allestire il nuovo Verona e soprattutto a chi affidarne la guida tecnica. Un lavoro enorme, quello del direttore, impegnato su tutti i fronti che riguardano una Prima squadra. Dalla logistica, alla preparazione per passare poi al reparto medico e altro ancora. Non avevamo mai preso per buona una possibile fuga del diesse verso Bologna e il Bologna. Il diesse ha sofferto come tutti il flop della squadra e certe situazioni, anche contrattuali, le aveva ereditate dal passato. Nel calcio è un po’ come in politica. Quelli che arrivano, a volte, si possono trovare anche pesanti fardelli della precedente gestione. Un po’ come dire che se Souprayen non ha resto secondo le aspettative, Bigon non può avere colpe sul costoso equivoco Romulo. Via dunque alla rifondazione che deve passare prima dalla figura dell’allenatore. Conosciuti e pesati tecnici come Mandorlini e Delneri, ha fatto scalpore un pranzo tra i vigneti fra Andrea D’Amico, Riccardo Bigon e Alberto Malesani. «Un’amabile chiacchierata di un paio d’ore» ci ha raccontato il procuratore veronese. «I due non si conoscevano, se non per quello che hanno fatto nel mondo del calcio. Ho fatto da tramite».Malesani è molto motivato e soprattutto vorrebbe cancellare quella terribile esperienza del 2002. L’anno successivo si tagliò lo stipendio e con gente come Salgado e Yllana riuscì a fare ugualmente un buon campionato, evitando la caduta verticale. Ora ha voglia di riprovarci e quel che più conta avrebbe l’entusiasmo giusto da trasmettere alla squadra oltre, naturalmente, alla grande esperienza su panchine prestigiose. Il secondo allenatore contattato è Beppe Iachini. L’ex mediano dell’ultima Coppa Uefa del Verona, è diventato specialista in promozioni dalla serie B, alla massima serie. Son ben quattro quelle messe a segno da Iachini con Chievo, Brescia, Sampdoria e Palermo. Un profilo vincente per un tecnico che è ancora sotto contratto con il Palermo. L’altro mister valutato dal club di Maurizio Setti è Mimmo Di Carlo, che era già stato avvicinato al Verona durante la prima crisi di Mandorlini, quella poi rientrata. Di Carlo è un altro nome spendibile per la ricostruzione dell’Hellas. Con lo Spezia ha centrato la semifinale di Coppa Italia e con i liguri disputerà i play off per la promozione in serie A. L’altro nome nuovo è quello di Andrea Camplone. Sponsorizzato molto dal web e dai vari siti, il cinquantenne tecnico abruzzese ha avuto il merito di riportare fra i cadetti il Perugia e vincere con gli umbri la Supercoppa di Lega di Prima Divisione. Anch’egli come Di Carlo, è impegnato a conquistarsi i play off promozione con il Bari. A questo poker vanno aggiunti i nomi di Aglietti e Baroni. Due tecnici seri e preparati che con il Verona conquistarono da giocatori, in epoche diverse, la serie A. Insomma Bigon continua il suo giro di consultazioni che lo porteranno insieme al presidente Setti a decidere il nome del prossimo allenatore del Verona. Una cosa è certa, molti non faranno più parte della rosa gialloblù. Della squadra di questa stagione disgraziata , dovrebbero restare sette oppure otto giocatori al massimo. Bigon farà cassetta con alcuni come Ionita, Helander e forse Gollini, mentre la maggior parte verranno ceduti. Riguardo alla posizione di Delneri, club e diretto interessato, si confronteranno subito dopo la trasferta di Palermo. La posizione del mister di Aquileia era ben più salda dopo la vittoria nel derby col Chievo, mentre ora appare più in bilico. Nelle varie ipotesi non è da scartare quella di un possibile ritorno di Mandorlini, che insieme al suo staff, resta ancora sotto contratto. In fin dei conti anche lui è un esperto di promozioni e poi dopo Bagnoli è l’allenatore che ha fatto meglio al Verona.Errori ne sono stati commessi da tutti, mister compresi, ma è innegabile che si sia preteso troppo da un certo Toni. In molti credono che i suoi 80 giorni di assenza per infortunio, abbiano inciso sul risultato finale.
(Fonte: L’Arena)
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