Chievo-Roma uguale Pellissier-Totti: quando la classe non è acqua…
sabato 7 Maggio 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
L’anagrafe non fa sconti ma la classe – recita l’abusato adagio – non è acqua. Men che meno per due adorati «nonni» della Serie A come Francesco Totti e Sergio Pellissier, l’uno contro l’altro per l’ennesima volta (forse l’ultima nella massima categoria) domani all’Olimpico. Il popolo della Roma e i fedelissimi del Chievo non li pensionerebbero mai. E non è solo una questione di affetto, riconoscenza, reciproca appartenenza. Perché, alla faccia dei 39 compleanni del guru romanista e dei 37 dell’icona gialloblù, ci sono i gol a testimoniarne le virtù. Il campo non mente: dategliene qualche zolla nella zona calda e loro la porta le vedono ancora benissimo. VITE PARALLELE. Pellissier e Totti, in fondo, hanno storie simili. Il primo ingrediente comune, immediatamente riconoscibile, si chiama fedeltà. Fedeltà alla causa, fedeltà alla bandiera, legame viscerale con l’ambiente. Diversi gli obiettivi, differenti pressioni e prospettive ma identico il grado di identificazione: Totti è la Roma così come Pellissier è più di un giocatore del Chievo. Poi ci sarebbe quel dettaglio dell’età, che negli ultimi anni qualche disagio l’ha creato. Perché Totti si è dovuto scontrare quest’anno con ostacoli simili a quelli incontrati un paio di stagioni fa da Pelobomber. Vedute diverse, impiego centellinato. Forse troppo. E un feeling non proprio esplosivo con i rispettivi allenatori. Non è scoccata la scintilla tra mister Corini e bomber Pellissier, non è rinato l’idillio tra mister Spalletti e capitan Totti.Però, si diceva, il campo non mente mai. Non c’entra l’orgoglio, non c’entrano solo e soltanto le motivazioni e quella voglia matta di sentirsi ancora fenomeni. I GRAFFI DI PELOBOMBER. C’entrano allora soprattutto i graffi lasciati sull’erba, c’entra per Pellissier quel gol dedicato proprio alla Roma, nella nebbia del Bentegodi, nel dicembre del 2012. Oppure il gol-salvezza di Siena, qualche mese più tardi, ancora con Genio in panchina. Rolando Maran probabilmente è entrato nella psicologia dell’attaccante aostano in maniera molto diversa. Diretta ma sottile. Impiego gestito sempre con attenzione ma la percezione di una sintonia naturale tra i due. E allora sette reti nella stagione passata, con le chicche della doppietta al Cesena all’andata e del gol che è diventato un po’ la copertina del campionato al ritorno, sempre contro i romagnoli. E ancora cinque centri quest’anno, uno ogni 169′. Vecchietto terribile? Più semplicemente uomo-gol. Che sono diventati 98 in carriera in A per il settimo marcatore in attività della categoria.I RECORD DEL PUPONE. Domani si sederà ancora dalla panchina, probabilmente, pure Francesco Totti. In attesa della chiamata che, come contro il Torino, dieci giorni fa, lo ha consacrato – come spesso gli era già capitato in carriera – salvatore della patria. Due centri in 3′, a cavallo del 90′, e la porticina del rinnovo che si schiude proprio là dove pareva essere stata sigillata a doppia mandata. Per lui – lo sproposito di 298 reti in maglia giallorossa, 248 in A, top scorer assoluto in attività della categoria – il Chievo può essere la tappa della definitiva rinascita. Pallotta sa che un’altra prodezza decisiva, tra domani e domenica prossima, potrebbe decretarne l’inevitabile conferma, a furor di popolo. Anche a dispetto delle intenzioni manifestate dal patron americano qualche settimana fa. Tra l’altro Totti è già andato a segno nove volte contro i gialloblù, uno degli spauracchi dell’undici della Diga. Che però non tiene conto di un altro dato impressionante: il giallorosso ha fatto meglio, in carriera, con altre dodici squadre di A. Al Parma, vittima ideale, ha segnato addirittura venti volte.TESTA A TESTA. Ultime annotazioni, tanto per dare una ripassata alla storia: Pellissier ha incontrato la Roma 19 volte, proprio come Totti con il Chievo, segnando quattro volte. E sono stati sempre gol da punti. Il primo confronto diretto tra i due è datato 7 dicembre 2002 ed è anche il giorno del primo centro del capitano romanista ai gialloblù. Finirà 3-0, Pellissier entrerà in campo al 23′ della ripresa, giusto un minuto dopo il vantaggio ospite. Invano. Una mezza rivincita si compie quando entrambe finalmente potranno incontrarsi, per la prima volta, da titolari. E il campo li vedrà entrambi protagonisti. La data è quella del 16 gennaio 2005 col Chievo di Beretta reduce da una serie di tre ko di fila. I gialloblù hanno gli occhi della tigre e dopo un quarto d’ora proprio Pelobomber aggancia in area un lancio profondo e fulmina Pelizzoli. Passano solo 5′ e ancora il centravanti del Chievo manovra a destra e offre a Tiribocchi la palla del bis. Il Bentegodi è una polveriera che rischia di esplodere ancora qualche minuto dopo quando il solito Pellissier dribbla anche il portiere in uscita ma sbaglia la porta, da posizione defilata, di una spanna. Peccato perché di lì a poco salirà in cattedra la premiata ditta Totti-Montella: due assist per il primo e due centri – il secondo, favoloso, in rovesciata – per l’aeroplanino. Due a due, insomma, e applausi per tutti.
(Fonte: L’Arena)
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