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Verona in B, Mascetti: “Toni? Mi auguro che resti all’Hellas, può fare bene anche da dirigente”
venerdì 6 Maggio 2016 - Ore 11:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
«Toni è stato decisivo. Impossibile nasconderlo ha fatto delle cose straordinarie ed ha consentito al Verona di fare ottime stagioni». Ciccio Mascetti non ha dubbi. Colui che gli ha tolto il record di reti in serie A con la maglia del Verona, è stato uno dei grandi di sempre anche della storia gialloblù. « Guardate» ci dice l’ex diesse dello scudetto, « sono particamente paesani, ma a parte questo, a me Toni ricorda molto il mio amico Bui. Forse Luca è più fisico, mentre Gianni era più tecnico». Eravamo a cavallo fra gli anni sessanta e settanta. Prima dell’epoca di Zigoni, con un Clerici di mezzo. «Grandi campionati e come obiettivo la salvezza. Il primo anno di A facemmo benissimo, poi la stessa cosa ci capitò più tardi con Valcareggi. Si davvero, Toni mi ricorda Bui, per carità Luca ha vinto tanto ed è un Campione di livello mondiale, però si assomigliano nel modo di giocare». Mascetti, come Toni, smise in tarda età per un calciatore. « Si, dissi basta a 37anni» racconta il buon Emiliano, « dovevo fare il vice-Bini all’Inter, ma Veneranda mi volle in B, ma poi le cose non andarono per il verso giusto, meno male che la società mi spedì a fare il primo corso di direttori sportivi a Coverciano. Tornai e feci nove mio sembra da dirigente». Già l’ex capitano che come Toni finì a fare il dirigente. « Tempo fa ad un cena con gli ex» ci rivela Mascetti, « il presidente Setti ci parlò della possibilità che il giocatore restasse, proprio all’interno del club. Non so in quale veste rimarrà o se troveranno un accordo. Dico che uno come Luca ha dimostrato di poter restare a lungo nel mondo del calcio. Ha vinto molto, ma soprattutto si è fatto volere bene in tanti posti. È conosciuto nel mondo. Al Verona ha fatto bene da giocatore, può farlo anche da dirigente». Mascetti quando appese le scarpe al chiodo, sapeva già cosa fare. Erano altri tempi e al Verona mancava un figura di quel tipo: « sono stato fortunato. Mi hanno tenuto il posto in caldo per un anno e poi ho avuto la fortuna di lavorare in pratica subito con Bagnoli. Abbiamo costruito quel ciclo meraviglioso. Elkjaer è stato un altro grande come Toni, anche se il danese non era proprio una prima punta». Mascetti continau in questo mix fra ricordi e realtà. Va a ruota libera il Ciccio, come quando si avvita a metacampo tenendo il pallone incollato alle sue Superga. Testa alta, classe cristallina, esterno delizioso. Lui ha sofferto insieme ai tifosi del Verona la stagione che sta finendo con il mesto ritorno in serie B.« Credo che vi siano stati degli errori, come è logico che accada in annate del genere. Però gli infortuni hanno avuto il peso maggiore. Stiamo parlando di Toni.Lui si è fatto male nei mesi cruciali del girone di andata. Quando capita una cosa del genere in età avanzata, non torni mai come prima. Tutto è più complicato dall’allenamento alla partita. Per Toni è stato così». Il bomber ha detto stop, il Verona è in serie B. Ora si prova a guardare avanti, anche se fra gli equivoci della stagione c’è stata anche la convivenza fra Pazzini e Toni. Mascetti non si sbliancia:« avevano un po’ giocato insieme a Firenze, quindi potevano starci. Pazzini lo conosco dai tempi dell’Atalanta. È buon attaccante, bisogna capire quali intenzioni avrà la società. Certo si può investire su di lui anche in serie B. Per il resto vedo quel giovanotto di Cacia che fa sempre gol. Quel campionato è molto duro, diverso dalla serie A. Serve in tutti i reparti almeno un giocatore di categoria». Mascetti ci saluta, riprende nella sua camminata quotidiana per le vie del centro in compagnia della moglie. Giubbetto, jeans e scarpa ginnica. In forma perfetta, anche se con qualche sigaretta di meno nel taschino. «Lasciamo stare» ride l’icona gialloblù e ricorda: « Mi auguro che Toni resti nel Verona».
(Fonte: L’Arena)
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