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Verona in B, domani la conferenza stampa di Toni: lascia o “raddoppia”?
martedì 3 Maggio 2016 - Ore 12:00 - Autore: Gabriele Fusar Poli
E arrivò anche il giorno di Luca Toni. Il capocannoniere dello scorso campionato domani dovrebbe comunicare quale sarà il suo futuro. A 39 anni suonati l’ex Campione del Mondo sembra essere a un passo dall’addio al calcio giocato e la «sua» ultima partita dovrebbe essere quella con la Juventus in casa. Già al suo ingresso al Mapei Stadium era arrivato un applauso collettivo e non soltanto dai sostenitori del Verona. Domani Toni si racconterà a cuore aperto. Dipendesse da lui, forse, continuerebbe a giocare, anche alla soglia dei quarant’anni. Qualche telefonata dall’Asia o dagli Stati uniti può essere arrivata, ma da qui a dire che giocherà un altro anno per la classica «esperienza di vita» è davvero molto difficile pensarlo. Toni è ancora un nome molto spendibile e non soltanto perché ha segnato ovunque e a tutte le longitudini, ma perché lui è personaggio capace di calamitare anche eventuali sponsor. In Germania è un idolo, in Inghilterra e Francia è molto conosciuto e pure gli arabi, sanno dopo la Ferrari chi è Toni. Il Verona ha avuto il merito di crederci ancora come calciatore. Doveva arrivare l’anno della B, ma poi restò a Firenze. Avevano provato a convincerlo sia Sogliano che Mandorlini. «Ho detto sì al Verona perché è stato il primo club a credere in me». Già i Della Valle gli avevano offerto una scrivania. Un’offerta di lavoro è sempre un’offerta, ma Toni aveva ancora molto da dare. A due passi da casa sua ha trovato subito il Milan. Una delle sue vittime preferite. Ecco la prima doppietta di un anno straordinario, quello dei 54 punti. Per lui però il bello doveva ancora arrivare. L’anno scorso, senza Iturbe e Romulo, il Verona ripartiva. «Toni segnava perché c’era Iturbe, vediamo quest’anno…». Ecco la frase da «Bar Sport» che circolava fra i tifosi del Verona. Luca invece fece ancora meglio. Ventidue reti e il titolo da capocannoniere da dividere insieme all’interista Icardi. L’ultimo alloro di una carriera straordinaria che ha avuto il culmine con il titolo di Campione del Mondo e la successiva esperienza vincente con il Bayern. Domani sapremo, ma l’impressione è che Toni davvero, questa volta, possa dire basta con il calcio giocato. L’amarezza per la retrocessione, un rapporto fraterno con Mandorlini e uno molto difficile con Delneri e la grande delusione patita anche dentro lo spogliatoio. Impressioni o verità? Fate voi come diceva tanti anni fa Carlo Sassi, inventore della moviola. Toni ha pagato le sue dichiarazioni dopo Carpi, ma non si può cancellare per questo tutto quello che lui ha fatto per il Verona. Pare averlo capito anche il club che avrebbe pronta per lui una scrivania. Farà il club manager, si occuperà dei giovani o avrà un ruolo rappresentativo? Queste sono tutte ipotesi più o meno suggestive. Certo che rinunciare ad uno come lui così a cuor leggero, non si può, non si deve. Prandelli si pente ancora di non aver messo non solo uno come lui ma anche uno come Totti in Brasile. Perché loro, con caratteristiche diverse, sono stati tra i protagonisti del italiano calcio degli ultimi vent’anni. L’appuntamento dunque è a domani, chissà magari Toni ci smentirà e ci stupirà ancora. Staremo a vedere.
(Fonte: L’Arena)
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