Pro Vercelli-Triestina, Gomez: “Sono consapevole che devo cambiare marcia! E domenica…”
venerdì 3 Dicembre 2021 - Ore 11:20 - Autore: Staff Trivenetogoal
«Sicuramente non è un momento bellissimo a livello personale, purtroppo nel calcio capita». Sulle colonne de “Il Piccolo” Guido Gomez, attaccante della Triestina, parla della sua stagione (un solo gol fatto finora) aggiungendo: «Gioco in una squadra fortissima, in una società importante e sono consapevole che devo cambiare marcia. Lavorando sono sicuro che prima o poi i gol arriveranno: devo tenere duro e combattere questo momento negativo. Come squadra non riusciamo a fare questo cambio di ritmo e trovare continuità, ci sono troppi pareggi in mezzo alle vittorie. La trasferta di domenica contro la Pro Vercelli? Noi dobbiamo pensare a fare la nostra partita, perché se pensiamo al loro brutto momento magari arriviamo lì troppo tranquilli. Al contrario, se loro sono in difficoltà, dobbiamo farli stare ancora più male. Dovremo continuare a fare quello che stiamo facendo fuori casa, attaccare subito, metterli lì e cercare di sbloccare presto il risultato».
Lo scorso anno è stato il bomber della Triestina con ben 13 reti all’attivo. In questo campionato, invece, dopo sedici partite ha segnato una sola rete, anche se a onor del vero ha saltato cinque match per infortunio.Ma Guido Gomez è consapevole di essere ben sotto agli standard fatti vedere in passato con la maglia dell’Unione. L’attaccante campano classe 1994, nato a Vico Equense da genitori argentini, prova a descrivere il suo momento e come sta lavorando per uscirne.Gomez, dopo quello che si è visto lo scorso anno da lei ci si aspetta di più: cosa succede?Sicuramente non è un momento bellissimo a livello personale, purtroppo nel calcio capita. Io sono sempre me stesso, cerco di migliorarmi a ogni allenamento e arrivare alle partita in uno stato fisico e mentale perfetto, ma a livello i numeri sono molto indietro.Come se ne esce?L’unico modo è lavorare, crederci sempre, stare sul pezzo. Gioco in una squadra fortissima, in una società importante e sono consapevole che devo cambiare marcia. Lavorando sono sicuro che prima o poi i gol arriveranno. Devo tenere duro e combattere questo momento negativo.Pesa ancora l’infortunio muscolare che l’ha fatta saltare cinque partite?L’infortunio non c’entra nulla, io mi sento bene, la condizione c’è. Ero stato fermo solo tre settimane, la condizione poteva forse influire sulle prime partite appena rientrato, ma in questo periodo sto giocando con continuità, il mister mi sta dando grande fiducia, è solo un momento negativo e devo essere bravo a venirne fuori.Quanto manca il gol?Diciamo che cerco di rimanere lucido il più possibile senza mollare un attimo, perché se ti metti a pensare che non segni non va bene. Ripeto, ho la fortuna che il mister mi sta dando tantissima fiducia e io devo approfittarne, cercare di far passare questo momento prima possibile per il bene mio e anche della squadra che può beneficiare dei miei gol ai fini del risultato.A proposito di squadra, invece, come mai questa Triestina non riesce a fare il salto di qualità decisivo?In effetti non riusciamo a fare questo cambio di ritmo e trovare continuità, ci sono troppi pareggi in mezzo alle vittorie. Noi ci alleniamo sempre al massimo, le partite sono preparate dal mister in maniera perfetta, il fatto è che dobbiamo tutti guardarci dentro, io per primo perché se ho fatto un solo gol vuol dire che sono indietro. Forse pensiamo di fare le cose giuste e invece non è cosi se i risultati non vengono, dovremo dare sempre di più per trovare la continuità giusta. Il Sudtirol sta tenendo ritmi altissimi, ma rispetto a quelle davanti ci manca ancora qualcosa, ora dobbiamo sbagliare il meno possibile.Le difficoltà emergono soprattutto al Rocco: c’è una spiegazione?Fuori casa forse si gioca meno di fino e ci sono partite più cattive, e sotto questo aspetto va detto che siamo cresciuti molto, è una cosa che ci mancava l’anno scorso. In casa invece ancora non riusciamo a imporre il nostro gioco, stiamo lavorando per quello: siamo la Triestina e per fare la differenza serve qualcosa in più.Per lei cosa cambia a giocare accanto ad attaccanti molto diversi fra loro, come Trotta, De Luca e Litteri?Sicuramente devi sempre cambiare il modo di giocare a seconda con chi fai coppia e io cerco di adattami a tutti i compagni. Del resto quando si è in una squadra con tanti attaccanti forti, chiunque giochi, ognuno deve adattarsi il prima possibile al compagno di squadra che c’è accanto. Cosa che non si fa da un giorno all’altro, ma dobbiamo esser bravi a lavorarci sopra. L’importante è che qui c’è grande armonia, ho vissuto spogliatoi dove non c’era la serenità giusta e lì si creavano disastri.Domenica si va a Vercelli, in casa di una squadra in crisi: che partita sarà?Noi dobbiamo pensare a fare la nostra partita, perché se pensiamo al loro brutto momento magari arriviamo lì troppo tranquilli. Al contrario, se loro sono in difficoltà, dobbiamo farli stare ancora più male. Dovremo continuare a fare quello che stiamo facendo fuori casa, attaccare subito, metterli lì e cercare di sbloccare presto il risultato.
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