Serie A, Spadafora al Senato: “Ripartenza del campionato solo se in sicurezza”
mercoledì 13 Maggio 2020 - Ore 12:02 - Autore: Giulio Pavan
Il Ministro Spadafora è intervenuto oggi al Senato per l’informativa sulla situazione riguardante il mondo dello sport, ed in particolare sul calcio riferisce: “”Si sono fermate tutte le competizioni sportive di ogni tipo e genere. Dall’inizio dell’emergenza, ho mantenuto rapporti costanti con tutti organisimi sportivi, a partire da Coni, federazione, discipline sportive associate, enti dilettantistici e tutte le realtà che potessero dare un’immediata percezione di ciò che accadeva nel paese. Proprio ieri ho partecipato a giunta straordianria del Cip e domani a una del Coni. Ho cercato nei limiti del possibile di condividere una linea comune. Il campionato di calcio? Sono pienamente consapevole dell’importanza sociale che si raccoglie intorno al tema del calcio, sarebbe paradossale se non ne riconoscessi importanza. Rappresenta industria importante, un fatturato importante e che dà al fisco oltre un miliardo di euro l’anno. Ho trovato però eccessivo l’inasprimento del dibattito politico e mediatico, incomprensibile a fronte di milioni di italiani interessati a propria salute e lavoro. Ieri osservazioni per ripresa allenamenti: il cts chiede che nel caso in cui emerga un positivo all’interno della squadra, tutta venga messa in quarantena senza contatti esterni. L’altra di affidare responsabilità notevole ai medici delle singole società e ancora che venga fatta attenzione al numero di tamponi, che non vada a impattare su esigenze generali dei cittadini. Credo che le osservazioni saranno prese in considerazione dalla Figc, che riadatterà il proprio protocollo a queste indicazioni e consentire la ripresa degli allenamenti. Poi resterà necessità di definire la riapertura del campionato: se riprenderà come tutti auspichiamo, riprenderà perché saremo arrivati a questa decisione dopo una succesione ordinata di azioni e protocolli al fine di riprendere in sicurezza, di tutti. Non era possibile decidere per fretta irresponsabile. Era evidente e in contrapposizione con tutela salute. Un’incertezza che ha caratterizatto tutti i paesi. Gli unici che hanno deciso subito sono quelli che hanno bloccato, mentre gli altri hanno rinviato la decisione per analizzare curva dei contagi”.
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