Vicenza-Triestina, Princivalli: “Credo che i playout siano alla portata. Il derby è sempre una gara a sé, si può fare risultato”
giovedì 18 Dicembre 2025 - Ore 19:13 - Autore: Staff Trivenetogoal
Venti anni dopo, stessi colori e un’altra corsa contro il tempo. La Triestina di oggi guarda al passato per trovare un appiglio, e in quel passato c’è ancora Attilio Tesser, allora come oggi figura centrale in una stagione nata in mezzo alle turbolenze societarie. A ricordarlo, in un’intervista rilasciata a Il Piccolo, è Princivalli, che torna su quella salvezza conquistata in un contesto complicato, con l’arrivo di Flaviano Tonellotto al posto di Amilcare Berti e una squadra chiamata a reggere l’urto di un cambiamento improvviso.
«Per fortuna il ciclone Tonellotto non aveva ancora avuto il tempo di fare veri danni – racconta – anche se il cambio di proprietà aveva già creato qualche problema. Fu un periodo difficile, ma noi giocatori e Tesser riuscimmo a tener duro e a portarci a casa una salvezza meritata. Eravamo una squadra forte, che lungo il cammino aveva incontrato delle difficoltà».
Il confronto con l’attualità è inevitabile, alla vigilia della sfida al Menti che chiuderà il 2025 contro un Vicenza dominante. «È una partita che esula dal contesto del campionato. La differenza di qualità è evidente e sulla carta non dovrebbe esserci storia, ma il derby è sempre una gara a sé. Per la Triestina può essere l’occasione per fare qualcosa in più, magari uscire dal segno meno in classifica e guadagnare fiducia affrontando una corazzata».
Secondo Princivalli, però, una strada per la salvezza esiste ancora. «Credo che i play-out siano alla portata, soprattutto per il valore aggiunto di Tesser. Il campionato è livellato verso il basso e molte squadre non faranno tanti punti: questo può abbassare la quota salvezza. In un torneo più competitivo, l’Unione avrebbe meno chance, perché la considero una squadra da metà classifica con alcuni limiti».
Tra i punti di forza c’è il centrocampo, ma non senza ombre. «Jonsson, Ionita e Crnigoj sono un reparto di qualità ed esperienza, però un po’ datato. La mancanza di freschezza può pesare nel lungo periodo, soprattutto in una rincorsa. Le lacune maggiori, comunque, restano davanti».
Sguardo critico anche sulla nuova proprietà. «Si è presentata tardi e continuo ad avere perplessità, specie quando sento dire che non ci sarebbero risorse per lo stadio perché il Rocco costa troppo. Anche sul mercato invernale, se sei la Triestina, un tentativo per salvarti devi farlo: sarebbe un segnale importante per i tifosi. Aspetto di vedere mosse concrete per avere fiducia».
Infine, uno sguardo personale al futuro. «In estate c’erano state un paio di situazioni interessanti, poi tra dimissioni dei direttori sportivi e cambi societari è saltato tutto. Io resto pronto: se arriva l’occasione giusta e ne vale la pena, sono pronto a rimettermi in gioco».
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