Vicenza, Vescovi e Leverbe: il legame che fa squadra. “Roccia”, lo chiama il maestro francese: biancorossi spinti dal mix perfetto
martedì 9 Dicembre 2025 - Ore 20:31 - Autore: Giulio Pavan
Nel Vicenza che sta consolidando sempre di più la sua leadership in classifica c’è un tratto distintivo che merita di essere sottolineato: la capacità di fondere in modo naturale la freschezza dei giovani con la solidità dei giocatori più esperti creando un ambiente tecnico e umano tra i più riusciti dell’ultimo periodo biancorosso. La conferma è arrivata anche ieri, in una gara che ha imposto scelte obbligate, tra cui la titolarità di Vescovi al posto dell’assente Sandon. Il giovane difensore ha risposto con personalità e concentrazione, mostrando maturità ma anche margini di crescita legati alla giovane età. Il vero segnale, quello che racconta la realtà profonda dello spogliatoio vicentino, è giunto nel post-partita: Leverbe, uno dei pilastri difensivi del Lane, ha definito sui social Vescovi una “roccia”, un attestato di stima diretto e spontaneo. Un dettaglio non casuale, soprattutto se si considera che proprio Leverbe è stato indicato più volte da Vescovi come un punto di riferimento fondamentale nel suo percorso di crescita. È un intreccio di reciprocità che fotografa alla perfezione l’anima di questa squadra: nel Vicenza non esiste una divisione tra chi ha esperienza e chi deve ancora costruirsela: esiste un sistema in cui l’esperienza sostiene, la gioventù completa, e le caratteristiche caratteriali si mescolano in un equilibrio che va ben oltre i numeri o la statura dei singoli. I giovani trovano spazio e fiducia perché sono inseriti in una struttura che li accompagna, mentre i veterani rendono al massimo perché si sentono coinvolti, ascoltati e arricchiti dall’entusiasmo delle nuove leve. È un equilibrio raro, frutto di lavoro, di idee chiare e di un gruppo che ha saputo costruire una propria identità giorno dopo giorno. E la scena di Leverbe che celebra Vescovi, ribaltando quasi i ruoli tra maestro e allievo, diventa il simbolo perfetto di un Vicenza che non cresce solo tecnicamente, ma soprattutto come collettivo. Un Vicenza che ha trovato il suo valore più grande nella relazione tra i suoi uomini, nella capacità di essere squadra in ogni dettaglio, dentro e fuori dal campo.
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