Triestina, Pavanel: “Serve qualcosa in attacco ma anche in difesa, il centrocampo è il reparto più completo”
giovedì 4 Dicembre 2025 - Ore 23:02 - Autore: Staff Trivenetogoal
Massimo Pavanel a Il Piccolo ha dato la sua opinione sulla Triestina. L’ex allenatore alabardato osserva ricordando la penalizzazione superata ad Arezzo: “Noi cominciammo a essere penalizzati a campionato in corso. Questo ci permise di non allontanarci troppo dall’obiettivo, che era sempre lì, a portata di mano”. Da qui la sua proposta: “Se si riuscisse a trovare la formula giusta per pagare le inadempienze dell’anno precedente, sarebbe più opportuno togliere un punto ogni partita fino a esaurimento della penalizzazione. Psicologicamente fa tutta la differenza del mondo”. Un meccanismo, spiega, che consentirebbe alla squadra di non partire con un fardello che diventa via via più pesante.
l piano tecnico, Pavanel divide la questione in due livelli: qualità della rosa e forza mentale. “Devi avere una squadra da primi posti, perché devi tenere un ruolino importante. E poi è fondamentale l’aspetto mentale, ma Tesser su questo è molto bravo”. Alla domanda se l’attuale Triestina abbia i requisiti per tentare la scalata, l’ex tecnico risponde: “Con tutti i giocatori sani e motivati la Triestina è una buona squadra, anche se manca di qualche giocatore con le caratteristiche giuste per essere completa”.
C’è però un punto su cui intravede un margine di ottimismo: “Questo campionato sembra livellato rispetto alle squadre di medio-bassa classifica. Non ci sono tante che stanno scappando dalla zona calda. Se se ne prende una, si può stare nel range necessario”. Uno spiraglio che Tesser conosce bene, altrimenti – afferma Pavanel – non avrebbe accettato una sfida così complessa.
Guardando a gennaio, le necessità appaiono chiare: “Serve qualcosa in attacco, ma direi anche in difesa”. Il tecnico individua nel centrocampo il reparto potenzialmente più completo, a patto che alcuni elementi rendano secondo il proprio standard: “Se Voca, D’Urso e Kiyine facessero quello che hanno fatto in carriera, i cambi di valore ci sarebbero. Devono dare di più perché tutti devono contribuire alla causa”.
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