Mestre-Club Milano, Perticone: “Rammarico enorme, ma niente alibi, dobbiamo ritrovare entusiasmo”
mercoledì 3 Dicembre 2025 - Ore 19:05 - Autore: Andrea Busetto
Il Mestre saluta la Coppa Italia senza conoscere la sconfitta nei tempi regolamentari, ma con il rammarico di un gol annullato allo scadere e di un’eliminazione arrivata soltanto ai calci di rigore. Lo 0-0 nei 90 minuti ha lasciato spazio alla lotteria dagli undici metri, dove i mestrini si sono arresi 4-5, mancando l’accesso alle semifinali.
A lasciare il segno sulla serata è soprattutto l’episodio nei minuti finali: Corti aveva trovato il gol qualificazione, ma l’assistente dell’arbitro ha alzato la bandierina per un fuorigioco millimetrico. Una decisione che ha inciso pesantemente sull’esito della gara.
A fine partita, Perticone non cerca però alibi:
“Non parliamo dell’arbitraggio. Abbiamo fatto un percorso che ci ha portato fino a qui, volevamo passare il turno e non ci siamo riusciti. Siamo dispiaciuti, questa è la verità.”
Il tema più preoccupante resta quello offensivo. Il Mestre non segna da diverse partite e la sterilità sotto porta è diventata un problema evidente.
Perticone non nasconde la criticità:
“Dobbiamo essere più incisivi. Non possiamo pensare di non prendere gol per quattro partite e sperare di portare sempre a casa punti. Questo aspetto va assolutamente migliorato.”
Se la porta inviolata può essere letta come una conferma della solidità difensiva, l’allenatore preferisce non adagiarsi su un singolo dato positivo.
“No, l’unica cosa davvero positiva di oggi è stata la curva. Anche nell’ultima partita cantavano ‘Forza ragazzi’. Per il resto, rifletto. Nei momenti in cui speri di fare qualcosa di più e non ci riesci, devi capire che risposte ci sono. A parte il supporto dei tifosi, non vedo aspetti positivi.”
Parole che trasmettono lucidità, autocritica e allo stesso tempo la volontà di ripartire subito:
“Dobbiamo rimboccarci le maniche e andare avanti a lavorare. L’entusiasmo deve venire da tanti fattori… oggi ce l’hanno dato i tifosi, e non è poco. Ma dobbiamo ritrovarlo anche dentro di noi.”
L’eliminazione, arrivata senza sconfitte sul campo e con un episodio discusso, lascia un misto di amarezza e consapevolezza: il Mestre è una squadra solida dietro, capace di restare in partita per 90 minuti, ma allo stesso tempo ancora troppo poco incisiva negli ultimi metri.
Il percorso in Coppa si chiude qui, ma il messaggio del tecnico è chiaro: ripartire, lavorare, ritrovare fiducia. E attingere all’entusiasmo di una curva che, anche nei momenti più difficili, non smette di cantare.
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