Roma e Bologna, l’Europa chiama: due italiane alla prova del nove
mercoledì 26 Novembre 2025 - Ore 13:37 - Autore: Staff Trivenetogoal
Il 27 novembre sarà una data spartiacque per le uniche due squadre italiane impegnate in Europa League: la Roma di Gian Piero Gasperini e il Bologna di Vincenzo Italiano. Due percorsi diversi, due filosofie di gioco differenti, ma un obiettivo comune: restare aggrappati all’Europa che conta e dimostrare di poter competere con continuità anche fuori dai confini nazionali.
La Roma tra record e responsabilità
Il cammino europeo dei giallorossi è stato finora altalenante: prima la vittoria in casa contro il Nizza, poi due sconfitte consecutive con Lille e Viktoria Plzen, infine la recente e preziosa affermazione sui Rangers. Un 2-2 tra successi e cadute che tiene la Roma pienamente in corsa, ma rende la gara contro il Midtjylland un crocevia da non fallire, anche perché i danesi sono l’unica squadra ancora a punteggio pieno nel girone: vincere significherebbe consolidare le ambizioni di passaggio del turno, perdere potrebbe complicare irrimediabilmente il cammino.
A rendere ancora più significativa la sfida è la statistica: con il 99° successo in Coppa UEFA/Europa League, ottenuto alla quinta giornata, i giallorossi hanno superato il Tottenham diventando la squadra con più vittorie nella storia della competizione. Un primato che certifica la tradizione europea del club e che Gasperini vuole trasformare in spinta motivazionale. Non a caso, anche il mondo delle scommesse calcio guarda con attenzione a questa partita, vista la tradizione europea della Roma e il momento positivo in campionato.
In Serie A, infatti, la Roma sta andando oltre le aspettative: attualmente è seconda in classifica a pari punti con l’Inter, dimostrando una continuità che negli ultimi anni era mancata. La difesa ha ritrovato compattezza, mentre l’attacco poggia sulle invenzioni di Soulè e sulla concretezza di Pellegrini. La discontinuità resta un problema, ma la posizione in Serie A certifica la crescita del gruppo.
Bologna, tra emergenze e ambizioni
Se la Roma vive di alti e bassi, il Bologna di Italiano sta cercando di costruire passo dopo passo la propria dimensione europea. Il bilancio nel girone parla chiaro: una vittoria (contro il FCSB), due pareggi (Brann e Friburgo) e una sconfitta (Aston Villa). Numeri che tengono i rossoblù in corsa, ma che rendono la sfida contro il Salisburgo al Dall’Ara un vero e proprio spareggio per gli ottavi. Con 5 punti in classifica, il Bologna occupa l’ultimo posto utile per gli spareggi, mentre gli austriaci inseguono a quota 3: la partita del 27 novembre è dunque decisiva.
Le difficoltà non mancano. L’infortunio di Freuler, operato alla spalla, priverà Italiano di un elemento chiave fino a gennaio. A Casteldebole si riflette sulla lista UEFA: Sulemana sembra la scelta naturale per sostituire lo svizzero, ma l’emergenza in attacco ha aperto la suggestione di un “ripescaggio” di Ciro Immobile, che potrebbe dare esperienza e peso offensivo in un match cruciale. Le assenze di Rowe e Cambiaghi complicano ulteriormente i piani, costringendo Italiano a ridurre al minimo il turnover e a puntare su Orsolini, Bernardeschi, Fabbian e Odgaard per garantire qualità sulla trequarti.
In Serie A, il Bologna sta sorprendendo tutti: quinto posto in classifica, a soli due punti di distacco da Napoli e Milan. Un piazzamento che certifica la bontà del lavoro di Italiano, capace di dare identità e coraggio a una squadra che, sulla carta, non partiva tra le favorite per un posto europeo. La continuità di rendimento e la capacità di valorizzare giovani talenti hanno reso i rossoblù una delle rivelazioni del campionato.
Due sfide per sognare
Roma e Bologna arrivano dunque al 27 novembre con motivazioni forti e percorsi differenti. Gasperini cerca di dare stabilità a una Roma che alterna luci e ombre ma resta in alto in Serie A, mentre Italiano deve gestire un Bologna coraggioso ma falcidiato dagli infortuni, capace però di sorprendere anche in campionato. Midtjylland e Salisburgo saranno avversari ostici, ma le italiane hanno l’occasione di dimostrare che l’Europa League non è solo un palcoscenico di passaggio, bensì un terreno dove costruire ambizioni e futuro.
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