Cittadella-Arzignano, Iori: “Se soffriamo così tutte le partite e vinciamo sono contento”
sabato 15 Novembre 2025 - Ore 20:35 - Autore: Staff Trivenetogoal
La conferenza stampa post Cittadella-Arzignano si è trasformata in uno spaccato perfetto del momento granata: sei vittorie consecutive, un entusiasmo crescente e un Manuel Iori, deciso a difendere la propria squadra da ogni lettura troppo negativa. Il clima è disteso, ma il tecnico mette subito in chiaro la sua filosofia: equilibrio, misura e riconoscimento del lavoro fatto. Il concetto ritorna spesso, quasi fosse la chiave che tiene insieme un gruppo che oggi viaggia a pieni giri.
Iori accoglie i complimenti, ma rifiuta l’idea di una partita sofferta: «Se soffriamo così tutte le partite e le vinciamo, sono contento», ribadisce. Per lui, concedere un’occasione al 43° della ripresa significa aver controllato l’incontro per quasi tutta la gara. E proprio lì nasce la sua richiesta alla stampa di cambiare prospettiva: dopo sei successi di fila, serve parlare anche di ciò che funziona, non solo delle sbavature.
Il tecnico analizza con precisione chirurgica i dettagli: la scalata sbagliata sul cross finale, le scelte poco lucide negli ultimi trenta metri, le occasioni non sfruttate per chiudere il match. Ma non c’è rimprovero, semmai un’aspettativa crescente verso una squadra che sta mostrando identità e consapevolezza. «Avere un po’ più il pallone ci permetterà di creare più occasioni», afferma, segnalando il passo successivo da compiere dopo aver ridotto il possesso nelle ultime uscite.
C’è spazio anche per i singoli, Cecchetto, al primo gol tra i professionisti: una soddisfazione grande per il tecnico: “L’ho visto crescere e ne riconosco limiti e potenzialità. Ma l’idea guida resta collettiva: il possesso, la gestione, la continuità non sono responsabilità di un reparto o di un giocatore, bensì della squadra intera».
Le prossime sfide, con Lecco, Brescia e Trento, non spaventano Iori. Anzi, la trappola era questa gara, come ammette senza mezzi termini: «Serviva mettere un timbro, dare un segnale, dimostrare che il filotto non era frutto del caso». Il Cittadella l’ha fatto, e ora può guardare avanti senza perdere umiltà. «Non dobbiamo abbassare la guardia», ammonisce il tecnico, consapevole che il vero salto arriverà solo mantenendo alta l’intensità.
Sei vittorie non si vincono per caso. E il Cittadella, oggi, sembra averlo capito meglio di chiunque altro.
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