Venezia-Sampdoria, Foti: “Chi ha paura non può giocare nella Sampdoria”
sabato 8 Novembre 2025 - Ore 22:33 - Autore: Andrea Busetto
Queste le parole di Salvatore Foti dopo la sconfitta 3-1 contro il Venezia:
Mister, come analizza questa sconfitta contro il Venezia?
La responsabilità è mia, la colpa è mia. Non cerco scuse. So bene che sono il sesto allenatore in poco più di un anno, ma questo non cambia nulla: ho accettato questa sfida consapevolmente e mi sento pronto ad affrontarla. È un momento difficile, ma non voglio trovare alibi, anche se i problemi ci sono, tra infortuni, giocatori fuori condizione e un calendario molto fitto.
Che identità ha oggi la Sampdoria secondo lei?
Oggi, purtroppo, non siamo ancora la Sampdoria. Né io, né i ragazzi siamo all’altezza del nome e della storia che rappresentiamo. Al momento, gli unici veri simboli del club sono la maglia e i tifosi. Questa è la realtà che ho trovato al mio arrivo, una squadra che deve ancora ritrovare sé stessa.
Ha parlato spesso di difficoltà fisiche e mentali. Può spiegare meglio?
C’è un divario fisico evidente con molte squadre, e lo si vede durante le partite. Dobbiamo lavorare tanto per colmarlo. Ma c’è anche un aspetto mentale: in questo momento è “difficile di testa”. Chi ha paura non può giocare nella Sampdoria, e questo è un concetto che ripeto ogni giorno ai ragazzi. La paura qui non può esistere, e io non la accetto.
Le sue scelte di formazione sono state molto discusse. Come le motiva?
Le mie scelte non sono casuali, ma dettate da quello che vedo negli allenamenti e dallo stato fisico dei giocatori. Per esempio, Ricci doveva partire titolare ma ha avuto un problema; Pedrola era disponibile solo per un quarto d’ora e si è di nuovo infortunato. Le mie opzioni sono contate, e ogni decisione è condizionata dalle tante assenze.
C’è chi ha criticato l’esclusione di alcuni giocatori, come Barak. Cosa risponde?
Rispondo che conosco bene il valore dei miei giocatori e che ogni decisione ha una logica. Non schiero mai qualcuno a caso. In più di una partita recente abbiamo creato tanto e meritato di più, ma ci manca concretezza sotto porta. Dobbiamo migliorare lì.
Come giudica la prestazione di oggi e i cambi effettuati?
Sapevamo che la squadra ha un’autonomia di circa 60-65 minuti: poi caliamo. I cambi li ho fatti con l’intenzione di vincere, non di gestire. Volevo provare a ribaltarla, ma non ci siamo riusciti. Abbiamo avuto le nostre occasioni e poi abbiamo perso. È facile giudicare a posteriori, ma la colpa finale resta mia. Io sono il primo responsabile.
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