Dolomiti Bellunesi, Gobetti: “Sono soddisfatto, ma solo in parte: ecco cosa ci aspetta a Ospitaletto”
giovedì 30 Ottobre 2025 - Ore 09:34 - Autore: Staff Trivenetogoal
Due partite casalinghe, zero gol subiti. La Dolomiti Bellunesi ha chiuso la porta. O, almeno, quella dello stadio “Tognon” di Fontanafredda. E lo ha fatto partendo dal basso: dalla propria linea difensiva, che nelle ultime settimane è riuscita a offrire risposte confortanti. Dopo il 2-0 al Lumezzane e l’1-0 rifilato alla Triestina, i numeri raccontano meglio di qualsiasi ragionamento l’evoluzione di un gruppo in crescita sotto il profilo della consapevolezza.
CAMBIO DI PASSO – Tra i protagonisti di questo cambio di passo, nella metà campo amica, c’è indubbiamente Nicolò Gobetti: un difensore che agisce da “braccetto” di sinistra e che, lo scorso 11 ottobre, ha compiuto 21 anni. Giovane, sì, ma dotato di una maturità non certo in linea con l’anagrafe. Alla seconda stagione in Serie C, dopo l’esperienza al Caldiero Terme, si è ritagliato un ruolo di rilievo nello scacchiere dolomitico. Ed è un riferimento della retroguardia: «La partita contro la Triestina è stata interpretata nel modo giusto – sottolinea Gobetti –. Abbiamo messo in campo quanto preparato durante la settimana. E ottenuto una vittoria importante: perché muove la classifica, ma soprattutto dà entusiasmo e voglia di continuare su questa strada».
CONOSCENZA RECIPROCA – Una strada tracciata dai dettagli: quelli che fanno la differenza tra una retroguardia che concede qualcosa di troppo e una che resiste. «Stiamo riuscendo a porre sempre più attenzione a ogni aspetto – prosegue il difensore –. A partire dalle marcature preventive, anche quando abbiamo noi il possesso palla. E poi, con il passare del tempo, è aumentata la conoscenza reciproca ed è migliorata la nostra intesa».
EQUILIBRIO – Sul piano personale, Gobetti è il ritratto dell’equilibrio: «Sono soddisfatto, ma solo in parte. Ho trovato grande fiducia da parte dei compagni, dello staff e della società. Ma so di poter dare ancora di più e intendo continuare a crescere». Determinante pure il lavoro quotidiano con lo staff tecnico guidato da Andrea Bonatti: «Da me, il mister si aspetta che dia solidità al reparto e che aiuti la squadra nella fase difensiva. Tutte le partite sono diverse e ogni volta ci sono richieste specifiche. L’importante è non smettere mai di lavorare, né a livello individuale, né collettivo».
VERSO OSPITALETTO – Ma all’orizzonte c’è già un altro incrocio importante: lunedì 3 novembre (ore 20.30), in Lombardia, contro l’Ospitaletto Franciacorta. «Sarà una partita dura – avverte Gobetti –. I nostri avversari sono tornati da poco a giocare nel loro stadio e avranno entusiasmo. Affronteremo una formazione solida, che concede poco e crea sempre qualcosa. Serviranno carattere e attenzione, perché in un campionato così equilibrato basta un episodio per cambiare tutto». La Dolomiti Bellunesi lo ha imparato: non sempre è necessario un gol per lasciare il segno. A volte, la vera chiave per arrivare ai tre punti risiede nella chiusura di ogni varco, nella capacità di fare muro. Nel silenzio di chi, come Gobetti, costruisce le fondamenta invisibili di una squadra che sta imparando a somigliare a se stessa.
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