Verona – Le dichiarazioni dell’allenatore gialloblù Paolo Zanetti, rilasciate oggi alla vigilia di Hellas Verona-Cagliari, match valido per l’8a giornata di Serie A Enilive 2025/26, in programma domenica 26 ottobre alle ore 15, allo stadio ‘Bentegodi’.

 

 

È d’accordo che è giunta l’ora di vincere indipendentemente dal gioco, dalle azioni, dai gol e sembrare anche ‘brutti sporchi e cattivi’ ma finire con i tre punti? “Ogni domenica scendiamo in campo per vincere. È quello che vogliamo e che proviamo a fare sempre. In alcune partite non ci siamo riusciti, pur facendo comunque il nostro massimo. La mentalità è sempre la stessa: quello che è successo in passato non conta più, non possiamo cambiarlo. Conta solo quello che possiamo fare domani, perché è una gara importante sotto tanti aspetti. Siamo noi i primi a volere la vittoria, sapendo che davanti c’è sempre l’avversario, ma squadra è concentrata su ciò che deve fare”.

Davanti ci sono coppie d’attacco ‘fisse’ o potremmo vedere Giovane con Sarr o Orban con Mosquera? “Nella mia testa non esistono coppie rigide, in nessuna zona del campo. Analizzo quello che ho visto: parliamo di giocatori di livello molto alto, come da tempo non si vedevano qui. Ora stanno attraversando un momento difficile dal punto di vista realizzativo, ma le occasioni non mancano e si allenano bene. Il mio compito non è di giudicarli, ma aiutarli e sostenerli, magari cambiando qualcosa o lavorando di più su certi aspetti, consolidando quello che già c’è di buono. Io non perdo fiducia in loro. Quando stanno al 100% sia fisicamente che mentalmente per me sono intoccabili ed è impossibile che non facciano parte degli undici titolari. In generale stiamo comunque provando nuove soluzioni, quindi domani potrebbe esserci qualche novità”.

Ha parlato di essere al 100%, questo parametro c’è? Quali sono i dettagli che servono per renderli più efficaci? “Penso sempre che il lavoro sia la soluzione. Se avessimo la risposta in mano prima di ogni partita, il mio lavoro sarebbe molto semplice, ma non è così. I nostri attaccanti sono due giocatori molto giovani, arrivati da poco, che si sono inseriti con una velocità incredibile. Hanno alzato le aspettative mostrando subito cose ottime, che forse non ci aspettavamo. Se oggi il Verona riesce a esprimere un certo tipo di calcio e a creare determinate occasioni, è anche grazie a loro. Oggi gli avversari rispettano l’Hellas: sanno che siamo una squadra che può far male, non si fermano ai numeri ma percepiscono la nostra pericolosità. Dobbiamo esserlo ancora di più, con e senza di loro in campo, perché si vince in tanti modi: con i gol dei centrocampisti, su calcio d’angolo, con i tiri da fuori, con i cross o con i passaggi filtranti di qualità. Si vince da squadra, ed è un aspetto che dobbiamo migliorare. Non può essere tutto sulle spalle dei nostri attaccanti. È normale che loro abbiano più occasioni per segnare, ma bisogna lavorare tutti i giorni. Così come l’anno scorso abbiamo sistemato la fase difensiva, quest’anno stiamo lavorando in un altro modo, ma sempre senza snaturare la nostra identità”.

Bradaric e Frese sono in ballottaggio? Akpa Akpro può partire dal primo minuto? “Sono tutti ballottaggi aperti. Domani faremo delle scelte: abbiamo bisogno dell’energia giusta. Chi ha giocato in quelle zone ha sempre fatto bene, quindi sarà necessario fare alcune valutazioni. Nessun giocatore oggi meriterebbe di essere escluso, ma esiste anche la gestione delle energie: abbiamo tre partite in una settimana. Sono decisioni che prenderò domani”.

Che tipo di partita vuole vedere domani? “Voglio mantenere la nostra identità di sempre. A fine partita a Pisa ho fatto i complimenti ai ragazzi, perché abbiamo disputato una gara di grande maturità. In queste situazioni il rischio di perdere fiducia o di diventare egoisti nelle scelte è alto, ma la squadra ha interpretato la partita esattamente come l’avevamo preparata, senza sbagliare atteggiamento. In questo momento ci manca solo il gol, ma il valore del gruppo è evidente: siamo una squadra vera, e questo va mantenuto. Domani affronteremo un avversario attrezzato, con giocatori forti, che rispetto a noi ha dalla sua un dato importante: la concretezza. Sarà una gara difficilissima, una battaglia, e noi dovremo restare dentro la partita con la giusta mentalità per cercare di vincerla”.

Stamattina leggevo un articolo sugli allenatori che si lamentano. Lei non si lamenta mai: vuole lamentarsi? “No, e c’è un motivo: non voglio che i miei giocatori si lamentino. Io non cerco alibi, mi piace parlare chiaro, ma penso che la lamentela porti altra lamentela. È chiaro che giochiamo in una situazione di classifica in cui i dettagli fanno la differenza, ma tutto ciò che accade lo affrontiamo da squadra, nel bene e nel male. Non ho nulla di cui lamentarmi, anzi: non sono mai stato così felice di allenare un gruppo. Dal punto di vista dell’approccio professionale, dell’allenamento e della fiducia in ciò che facciamo, i ragazzi sono totalmente dentro. Hanno tutti grande voglia di fare bene e per questo non meritiamo di stare in questa posizione di classifica. Non ci piace, ma il nostro obiettivo è migliorarla. Chi segna o non segna è secondario: è un gruppo con ampi margini di crescita, che merita fiducia”.

Ci si gioca tanto ma non tutto domani: è d’accordo? “È una partita importante, ma dobbiamo mantenere equilibrio. Abbiamo bisogno di fiducia, non di perderla, perché i risultati aiutano ad affrontare le settimane con lo spirito giusto. Stiamo cercando di non perdere mai la lucidità, anche se un po’ di frustrazione è normale. Dopo la gara di domani ne resteranno comunque trenta e ci saranno ancora novanta punti in palio. È un momento importante per continuare a crescere e per rompere quella sensazione di fare tanto senza riuscire a vincere. Dobbiamo fare di tutto per riuscirci, come abbiamo sempre fatto”.

I tre dietro sembrano dare maggiori garanzie, li confermerà domani? Pisacane ha parlato di ‘terza finale’: è d’accordo con questa definizione? “Nelle prime otto giornate sì, ma nel campionato no. Dobbiamo affrontare ogni partita come se fosse una finale, perché gli scontri diretti sono importanti, ma i punti si possono conquistare anche in altre gare. Dobbiamo continuare a crescere sotto tutti i punti di vista. Difensivamente abbiamo delle certezze, non solo nei tre titolari ma anche negli altri: abbiamo quattro/cinque giocatori che possono giocare. Bella-Kotchap potrebbe tranquillamente giocare titolare, Ebosse e Slotsager stanno crescendo molto. Quando si hanno delle certezze si va avanti in questo modo, ma la squadra sta lavorando bene. Non abbiamo problemi strutturali: in questo momento ci manca soltanto un po’ di concretezza”.

Come sta la squadra? “La squadra sta bene. Kastanos ha riportato una contusione ieri, nulla di grave, ma non sarà della partita. Oyegoke continua il recupero, mentre Al-Musrati ne avrà ancora per due o tre settimane. Bella-Kotchap invece rientra e sarà a disposizione”.

Come sta Harroui e quanto è pronto per partire dal primo minuto? “Sapete quanto lo considero importante. Con il tempo rientrerà, perché in un discorso di soluzioni è un giocatore che ci può dare tanto: ha l’ultimo passaggio e qualità che servono alla squadra. Sta recuperando la condizione, ma non voglio ripetere l’errore fatto con la Lazio inserendolo troppo presto. A gara in corso, però, può darci una grande mano”.

Che ne pensa del divieto ai tifosi in trasferta per i prossimi tre mesi? “Il Presidente è stato chiaro e non posso che condividere le sue parole. Per noi è una grande perdita”.