Calcio, Dazn invia richiesta di risarcimento agli utenti del “pezzotto”: chiesti 500 euro per chiudere la questione
mercoledì 8 Ottobre 2025 - Ore 19:27 - Autore: Staff Trivenetogoal
Sono circa duemila le persone finite nel mirino di DAZN dopo essere state multate dalla Guardia di Finanza di Lecce nell’ambito di una maxi operazione antipirateria condotta lo scorso anno. Per loro, come informa Dday, la vicenda non si chiuderà con la sola sanzione amministrativa di 141 euro prevista dalla legge: le due principali piattaforme televisive a pagamento, DAZN e Sky, hanno infatti deciso di intraprendere azioni risarcitorie autonome nei confronti degli utenti coinvolti.
A settembre, le due aziende – in qualità di parti lese – avevano chiesto formalmente all’autorità giudiziaria di avere accesso all’elenco dei nominativi multati, ottenendo il via libera. Una volta ricevuti i dati, DAZN ha inviato una comunicazione scritta a ciascuno dei soggetti interessati. Si tratta della classica richiesta di conciliazione extragiudiziale che precede una possibile azione legale, sebbene non sia obbligatoria.
Nella lettera, la piattaforma chiede il versamento di un «indennizzo forfettario di 500 euro» accompagnato dall’impegno formale a non ripetere comportamenti lesivi dei diritti televisivi. In caso di mancato pagamento entro sette giorni, DAZN avverte che darà seguito a iniziative giudiziarie e risarcitorie. La società richiama esplicitamente la possibilità di chiedere cifre molto più elevate, in linea con quanto già dichiarato nei mesi scorsi dal CEO Stefano Azzi, che aveva ipotizzato azioni per un ammontare pari a dieci anni di abbonamento.
La scelta di DAZN e Sky rappresenta un cambio di passo significativo nella lotta alla pirateria digitale: non solo sanzioni amministrative da parte delle forze dell’ordine, ma anche un fronte risarcitorio privato che potrebbe avere conseguenze economiche pesanti per i singoli utenti coinvolti. L’operazione della Guardia di Finanza, condotta nel Salento, aveva individuato migliaia di persone che avevano fruito illegalmente di contenuti sportivi attraverso sistemi pirata. Ora, oltre alla multa iniziale, queste persone si trovano di fronte alla possibilità concreta di dover affrontare contenziosi civili e richieste di risarcimento da parte delle emittenti.
Un messaggio chiaro, quello lanciato dalle piattaforme televisive: la lotta alla pirateria non si ferma ai canali repressivi statali, ma si estende anche sul piano legale ed economico per colpire direttamente chi usufruisce dei servizi illegali.
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