Triestina, un’agonia che sfugge a ogni logica. Venezia, i botti e adesso l’attesa. Padova, le scommesse che hanno un senso e il caso Delli Carri da risolvere. Vicenza e Trento, ecco perché avere fiducia. Dolomiti Bellunesi a tutto gas e in Serie D….
mercoledì 23 Luglio 2025 - Ore 23:30 - Autore: Dimitri Canello
Ne farei volentieri a meno, più che altro nei termini che dovrò usare, ma sono costretto nuovamente ad aprire questo editoriale da Trieste e dal caos totale che vive in queste ore una città quasi rassegnata al peggio. Perché al peggio non c’è mai fine e nel totale disprezzo comunicativo nei confronti della piazza e degli organi di informazione, le novità dell’Alabarda si vengono a sapere qua e là, ascoltando le parole dei vari protagonisti dietro le quinte senza uno straccio di trasparenza. Comunicazioni ufficiali non ce ne sono, i dirigenti parlano solo con chi li ha criticati poco o si è addirittura astenuto dal far notare che tutto quello che accade è privo di senso, come se sull’attuale situazione si potesse scrivere che va tutto bene, che la società non ha colpe che, anzi, tutto si risolverà presto. Auspichiamo un cambio di passo, ma siamo pressoché certi che questo non avverrà. Oggi si è saputo, fra silenzi e conferme a denti stretti, che la società ha pagato Omar Correia (e questo lo si poteva immaginare) e Francesco Borriello. Cosa mai avrà in mente la dirigenza con un portiere che non gioca da un anno onestamente ci sfugge, mentre è lapalissiano che per Correia si speri di incassare per proseguire la lenta agonia. E’ del tutto evidente che la proprietà oggi non abbia i mezzi per andare avanti e tiri a campare, con prospettive catastrofiche. Certo, ha incamerato le percentuali della vendita di Adorante al Venezia e di Gabriele Parlanti alla Carrarese, ma sono soldi che non saranno subito disponibili. Faccio, inoltre, una domanda. Se voi foste un dirigente di un altro club tirereste fuori 1,5 milioni di euro per Correia quando fra qualche settimana dell’attuale Triestina potrebbe non esserci traccia? La risposta potrebbe essere sì, se la volontà fosse quella di recuperare posizioni rispetto a chi in questo momento è in vantaggio, per il resto il no sarebbe a caratteri cubitali. Ci sfugge, onestamente, il senso logico di procedere in tal senso, non pagando Olivieri, Tonetto, Fiordilino e quasi sicuramente anche Frare, posticipando il raduno, non avendo un allenatore, senza un direttore sportivo e chi più ne ha più ne metta. Grida, inoltre, vendetta, il fatto che Rosenzweig voglia una buonuscita per cedere il club e sparire dalla circolazione dopo aver trascinato all’inferno un club, dopo aver perso l’appoggio dei tifosi, dopo che il centro coordinamento gli ha ritirato l’uso del marchio, dopo che l’epilogo di questa storia sembra scritto. Come ha spiegato nei giorni scorsi il legale Scalco, neppure se non arrivassero i soldi a inizio agosto, la Triestina verrebbe esclusa dal campionato. Ma la Figc non ha alcuna intenzione di veder ripetere un caso Taranto ed è pronta a decisioni clamorose.
Il resto del pastone calcistico di fine luglio parla di mercato, ma neppure poi così tanto, visto che dopo l’abbuffata di inizio mese le rotative virtuali si sono un po’ fermate. Normale e fisiologica fase calante dell’onda, in attesa del gran finale dal 15 agosto in poi. Prendete il Venezia. Ha messo a segno in sequenza cinque colpi importantissimi (Korac, Franjic, Compagnon, Adorante, Casas), ha due portieri fortissimi (Stankovic, Plizzari, anche se quest’ultimo vorrebbe andarsene per giocare con continuità e il Pescara è pronto a presentare una proposta per acquistarlo a titolo definitivo) e una squadra di primo livello. Un inizio di mercato sfavillante, poi lo stop. Si farà altro, ma non adesso, in attesa delle cessioni, perché ci sono 34 giocatori in rosa e svendere Oristanio, Nicolussi Caviglia, Idzes e Candé oggi non è un’opzione, a conferma che i conti sono sensibilmente migliorati nonostante la retrocessione. Oppure prendete il Padova. Ha sistemato in gran parte l’organico, ora deve prendere un esterno sinistro, un centravanti e un difensore se andrà via Delli Carri, forse un portiere da affiancare a Fortin. A proposito di Delli Carri, la rottura in questo caso è totale e fragorosa. Il difensore ha ricevuto una proposta di rinnovo che i suoi agenti hanno definito largamente insufficiente (per usare termini gentili), poi ecco il Monza che offre più del doppio al giocatore. La conclusione logica è che Delli Carri se ne andrà, ma per adesso è fuori dal gruppo, ai margini, con Andreoletti che gli lancia messaggi neppure troppo velati di accettare la proposta presentata dal ds Mirabelli. Una situazione sgradevole, che il Padova deve risolvere al più presto per evitare di minare la tranquillità del gruppo. Nei giorni scorsi è stata scritta la parola fine sulla trattativa fra Joseph Oughourlian e Primera Capital su cui presto vi diremo altro, ma dietro le quinte si continua a lavorare in altre direzioni. L’imprenditore argentino Marcelo Figoli, dopo aver incontrato almeno una volta il finanziere franco-armeno, ha messo un like galeotto al post Twitter del Padova che annunciava l’arrivo di Papu Gomez e vuole acquistare la società. I contatti dietro le quinte proseguono. Secondo quanto raccolto, la trattativa con il fondo rappresentato da Sebastiano Tevarotto è saltata per una mera questione di prezzo, per cui è lecito lasciare aperto il discorso in una prospettiva futura non lontana, perché l’eventuale vendita del club potrebbe orientarsi proprio verso Figoli. E attenzione, perché altre sorprese potrebbero esserci nei prossimi giorni, presto saremo più precisi. Nel frattempo la società va avanti e la volontà è, prima di tutto, quella di blindare la categoria. Per ora sono state fatte tante scommesse e non è detto che tutte vengano vinte. Quasi tutte, però, hanno un senso preciso. Vedremo.
Scendendo di un gradino il Vicenza naviga in acque non semplici, perché quando tiri il freno sul budget (-30%) è chiaro che non ci possono aspettare i grandi nomi del passato. Gli obiettivi, però, sono ambiziosi. Gagno è un signor portiere, Rada, Vitale e Tribuzzi sono ottimi rinforzi, in attacco si punta in alto: Stuckler, il ritorno di Rauti, qualche chiacchierata per Di Carmine il cui esito oggi non è noto. Il centravanti oggi ha ricondiviso su Instagram lo striscione dei tifosi del Trento (“Di Carmine non si tocca”), facendo capire chiaramente che la sua volontà fosse quella di rimanere. Ma l’accordo non s’è trovato, è arrivato nel frattempo un giovane promettente come Ebone che sembra escludere colpi di scena finali. La trattativa ha avuto diversi alti e bassi, prima sembrava impossibile, poi si è passati a un “ni”, poi a un “quasi sì”, infine a un “fatta al 99%” (parola di Luca Piazzi) per chiudere con quella che pare una fumata nera definitiva. Di Carmine vorrebbe una big di C per chiudere in bellezza la carriera e Vicenza lo stuzzica, bisogna capire se Zamuner vorrà andare su di lui dopo aver preso Rada con modalità analoghe. Per la storia di Zamuner è giusto dargli fiducia, perché ha saputo vincere a Padova con una situazione simile e Gallo assomiglia molto quanto a piglio deciso a Pierpaolo Bisoli, che centrò la promozione nella città del Santo. Quindi, fiducia, il mercato è ancora lungo e proprio il Padova ha dimostrato che si può vincere anche senza nomi roboanti. Quelli che a Vicenza c’erano già (Ronaldo, Della Morte, Ferrari) eppure non s’è vinto per due anni di fila. Il Trento è ancora un cantiere aperto e devono arrivare almeno tre esterni offensivi e un difensore centrale per dare a Tabbiani modo di proseguire il lavoro dello scorso anno. Anche qui c’è una garanzia, Moreno Zocchi. Sa come si lavora e sa come si costruiscono le squadre anche con budget non extralarge, tenendo fede a una precisa linea da seguire. Il Cittadella proverà a scalzare il Vicenza e il nuovo Brescia dal ruolo di favorite, è ripartito seguendo la traccia Iori (un ritorno alle origini per un club che vuole riprovare la scalata immediata dopo la retrocessione) Barberis è l’uomo attorno a cui costruire il centrocampo, per il resto bisognerà ancora attendere perché davanti arriverà qualcuno di importante. La Dolomiti Bellunesi ha le idee chiare e non ha lesinato di spendere, soprattutto per Mignanelli e Clemenza, costruendo una squadra che ha un senso preciso al debutto in terza serie. Per Burrai siamo vicini al no definitivo, ma sono in arrivo un altro attaccante, un difensore centrale e un quinto di destra e di sinistra.
Pillole finali. Il Verona di Presidio Investors non sembra aver modificato più di tanto le abitudini di Maurizio Setti, poggiando tutto sulle abilità di Sean Sogliano. Negli ultimi due anni il dirigente piemontese ha fatto meraviglie, gli va data carta bianca perché ha dimostrato di meritarla. Giovane è un attaccante molto interessante, Valentini mi piace moltissimo come senso dell’anticipo e della posizione e come dinamismo in marcatura, altre scommesse dall’estero arriveranno e la cessione di Ghilardi alla Roma per una cifra più che congrua sembra molto vicina. Con i soldi che poi, almeno in parte, verranno reinvestiti. Paolo Zanetti avrà il compito di mettere insieme in un gigantesco pentolone gli ingredienti a disposizione e anche per lui fiducia dopo quanto fatto l’anno scorso. L’Udinese sta cambiando con criterio, ha tenuto Runjaic in panchina e non era scontato, ha perso Lucca ed era logico che finisse così, ben presto sferrerà 2-3 colpi a effetto che faranno rumore. In Serie D il girone C si annuncia quantomai esplosivo. Il Treviso sta costruendo uno squadrone e con Scotto e Bunino davanti fa paura, il Mestre vuole competere per il traguardo massimo, l’Union Clodiense spera ancora in un clamoroso ripescaggio, il Cjarlins Muzane ha messo ancora una volta i carichi pesanti, giusto per citare quelle che si sono mosse con maggior decisione, senza dimenticare che Luparense e Campodasergo restano sempre ossi duri da affrontare. Ci sarà da divertirsi.
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