Pordenone, esplode un petardo al Bottecchia: quattro feriti di cui un 14enne, gli ultras prendono le distanze e dissociano
domenica 11 Maggio 2025 - Ore 22:27 - Autore: Staff Trivenetogoal
Paura allo stadio Bottecchia: petardo esplode tra i tifosi, feriti e festa annullata
Era un pomeriggio di festa allo stadio Bottecchia di Pordenone, ma si è trasformato in un momento di paura e caos. Durante l’incontro tra Nuovo Pordenone e Unione SMT, finito 4-1 per i neroverdi, un potente petardo lanciato tra le gradinate ha rovinato la giornata e provocato il ferimento di quattro persone. L’episodio è avvenuto intorno a dieci minuti dalla fine del primo tempo, proprio mentre il clima sugli spalti era ancora carico di entusiasmo per la stagione positiva della squadra, simbolo della rinascita sportiva dei “ramarri”.
In mezzo al pubblico, tra cori e bandiere, un ragazzino alla sua prima esperienza allo stadio si è istintivamente tappato le orecchie dallo spavento, mentre una donna seduta in prima fila è rimasta immobile, quasi pietrificata. L’esplosione ha gettato nel panico una parte del pubblico. La situazione è apparsa subito grave: quattro persone sono state trasportate al pronto soccorso per le ferite riportate.
Una donna, madre di un ultrà neroverde, è stata colpita alle gambe. I fazzoletti insanguinati lasciati a terra raccontano lo spavento meglio di qualsiasi parola; per lei i medici hanno stabilito una prognosi di 14 giorni. Altri due tifosi, tra cui un sostenitore del gruppo “PN Neroverde” che stava sventolando una bandiera, hanno riportato ferite più lievi: uno è stato colpito al braccio, l’altro da due schegge all’addome, entrambi dimessi con tre giorni di prognosi.
Tra i feriti anche un ragazzo di 14 anni, rimasto temporaneamente stordito dall’esplosione, con conseguenze all’udito ancora in fase di valutazione.
Lo shock per l’accaduto è stato tale che la società sportiva ha deciso immediatamente di annullare la grande festa prevista per il pomeriggio al Parco di San Valentino, un evento pensato per celebrare il trionfo della squadra con tutta la città. Ma la gioia per il campionato è passata in secondo piano di fronte alla paura e alle sirene dell’ambulanza.
Sull’episodio stanno ora indagando le forze dell’ordine per risalire all’autore del gesto. La speranza è che momenti come questo non si ripetano più, perché lo sport dovrebbe unire e non ferire.
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