Arzignano-Trento, Tabbiani: “La difesa a tre? Una possibile soluzione, abbiamo provato varie opzioni in assenza di Vitturini”
venerdì 17 Gennaio 2025 - Ore 17:30 - Autore: Staff Trivenetogoal
Queste le dichiarazioni di Luca Tabbiani in vista di Arzignano-Trento:
“La squadra sta bene, veniamo da una partita dispendiosa, meno male che abbiamo avuto più tempo per recuperarla, perché è stata molto faticosa sotto l’aspetto fisico, bella da vedere, ma abbiamo bisogno di qualche giorno per recuperare. Sappiamo che adesso andiamo incontro a giocare delle partite molto importanti e dobbiamo dimostrare a noi stessi quanta voglia abbiamo di arrivare nella posizione migliore per affrontare i play-off. Più si va avanti, più le partite diventano importanti. Quando dico questo non parlo solo del risultato, ma anche dell’atteggiamento positivo che hanno sempre messo in campo i ragazzi in questo scorcio di campionato che inizia a essere tanto. Dobbiamo avere la forza di mantenerla e possibilmente migliorarla, perché si meritano di fare qualcosa di bello, ma tra il dire e il fare passa una cosa molto importante che è quella di dimostrare a noi stessi di voler ambire a qualcosa di bello insieme. Queste partite sono le più importanti. Abbiamo iniziato il ritorno con due punti in più dell’andata, che non vuol dire niente in tre partite, ma dobbiamo fare di tutto per mantenere questo trend e per fare un bel giro di ritorno”.
Cos’è cambiato nell’Arzignano dopo che è tornato Bianchini?
“L’Arzignano per me anche all’inizio era una squadra con dei valori, aveva dei giocatori che erano anni che facevano la C, è un gruppo consolidato, ha tanti giocatori che sono lì da anni, è una società bella che io conosco, fatta di persone veramente equilibrate. Il modo di giocare tra i due allenatori è diverso, ora stanno un po’ più attenti, giocano un modulo e un sistema di gioco e anche una mentalità un po’ più accorta, un po’ più di ripartenza. Prima erano una squadra un po’ più aperta che cercava di giocare e a numeri fatti la seconda parte è riuscita meglio. L’allenatore Bianchini conosce l’ambiente, questo sicuramente l’ha aiutato, ma l’Arzignano ha singoli importanti per il valore che ha la squadra e penso che quello che stanno facendo adesso è tanto perché hanno una media punti veramente alta, ma penso anche che il loro valore sia dove si trovano adesso nella media e quindi è una squadra che può lottare per poter ambire ad arrivare ai playoff”.
Visto che mancherà Vitturini, Frosinini può partire già titolare, oppure come sempre ha fatto partirà dalla panchina? Ci possono essere nuove soluzioni tattiche?
“A me piacciono i terzini di corsa, ora vediamo, comunque stiamo vedendo un po’ di cose, una o l’altra, abbiamo un po’ di soluzioni, speriamo di non sbagliare, ma qualcosa faremo. Ho la fortuna di avere tanti giocatori, quando si parla di disponibili mentalmente, nel senso che quando io dico una cosa provano a farla al 100%. Poi può riuscire bene o male, quando un giocatore ti dà la disponibilità di giocare in un ruolo non suo, non è tanto lo fanno perché lo devono fare, sono professionisti, ma quando tu vedi lo spirito che ci mettono a fare qualcosa che non è magari il loro ruolo ti fa capire quanto è bella allenare questa squadra. Ho delle soluzioni, vediamo quale delle due utilizzare, so che Ruggero ci può dare una mano durante la partita, non per tanti minuti, ma nello stesso tempo vediamo perché non dobbiamo andarci a fare del male. Ho visto uno spirito bello da chi stiamo provando in quel ruolo e sono sicuro che dimostrerà la sua duttilità”.
La difesa a tre è una delle possibili soluzioni o comunque pensa di non cambiare dal tuo 4-3-3?
“Abbiamo cambiato anche quando siamo andati sotto. A volte ci mettiamo a tre perché magari puoi essere ancora più offensivo perché hai più protezione dietro e quindi puoi provare a tenere un po’ lì perché hai più riferimenti, è una soluzione che possiamo anche provare dall’inizio, ormai la squadra bene o male ha un modo di pensare la partita che non dipende più tanto dal sistema di gioco. Ovvio che abbiamo un’identità di avere un play, quindi siamo abituati ad avere un giocatore di costruzione e a due lo perdiamo. Possiamo scegliere la difesa a tre sia all’inizio che durante e non cambia niente. Sabato abbiamo dimostrato di avere una mentalità nel senso che comunque abbiamo sofferto tanto ma ci siamo anche ripresi nella parte del secondo tempo e soprattutto dopo il 2-2 paradossalmente abbiamo esagerato perché abbiamo rischiato anche di prendere gol in contropiede che da un lato dici è una follia dall’altro mi piace questa voglia di voler provare sempre a vincere”.
Qual è il morale della squadra e come vi siete preparati per andare ad affrontare l’Arzignano al Dal Molin?
“Il morale dei ragazzi è sempre stato alto dall’inizio dell’anno, è una squadra che lavora bene. Una cosa fondamentale di questo mestiere è quello di avere sempre un morale costante, non possiamo avere morale alto o basso in base a una partita, una sconfitta o una vittoria perché purtroppo in questo gioco si vince, si perde, ci sono gli avversari, a volte fanno meglio di te, a volte te fai qualcosa in meno, però bisogna saper convivere con le vittorie e con le sconfitte perché fanno parte di un percorso. La squadra ha sempre dimostrato in questa stagione di saper convivere con le vittorie e con le sconfitte perché comunque anche dopo Vicenza abbiamo avuto una reazione. Vogliamo mantenere questo equilibrio di saper convivere con i risultati: facciamo un lavoro dove domenica fai una grande partita e vinci e sei un eroe e dura un giorno perché poi conta sempre quella dopo, riparti sempre da zero fondamentalmente perché è un mestiere dove ti mette in discussione quotidianamente e hai un esame ogni settimana, un po’ come se a scuola dovessi fare un esame tutte le settimane, a volte anche infrasettimanalmente e ogni volta quello di prima te lo sei dimenticato perché conta sempre l’ultimo. Per fare questo mestiere i ragazzi devono capire che la mentalità deve essere questa, qualunque cosa succeda, se si perde nessuno è mai morto, non abbiamo trovato cadaveri in uno spogliatoio dopo una sconfitta, ma se si vince è la stessa identica cosa. Si festeggia e poi si lavora per quella dopo”.
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