Al Bluenergy Stadium domani arriva il Bologna e Gabriele Cioffi si aspetta “una partita contro una squadra in pieno flusso positivo di gioco, di energia e di episodi. Noi siamo entrati nel flusso delle prestazioni – puntualizza – e raggiungeremo presto quello che meritiamo, perché la posizione attuale in classifica sta scomoda a tutti”. Per il ruolo di portiere il tecnico spiega con chiarezza di avere “la fortuna di poter contare su Marco Silvestri, un portiere forte che è stato ed è una colonna portante dell’Udinese, e averne altri due validissimi a disposizione. Per questo domani ho deciso di dare un’opportunità a Maduka Okoye”. Un cambio che, precisa, “è stato fatto per pura scelta tecnica, non c’è da crocifiggere nessuno. Il portiere è un giocatore come gli altri ed è un mio dovere scegliere quelli più in forma in ogni ruolo, settimana dopo settimana. Non ci sono colpevoli”. Ancora lontano dal campo Jordan Zemura. “Non siamo riusciti a recuperarlo – spiega il mister prima di aggiungere all’elenco degli indisponibili Simone Pafundi – Simone ha preso una botta e neanche lui sarà della partita”.
A chi gli domanda del rapporto con Lazar Samardzic, sostituito nello scorso turno, Cioffi racconta che gli sia “arrivata all’orecchio la voce che io e lui non avremmo un bel rapporto, ma non è così. Io pretendo semplicemente il massimo, e da tutti. Poi chi sta meglio gioca”. La premessa per evitare che false informazioni si diffondano è seguita dagli elogi, mai risparmiati nei confronti del serbo: “Lazar è un giocatore fortissimo, un talento che è cresciuto tanto anche a livello di sacrificio difensivo. Se arrivasse una grande squadra con l’intenzione di comprarlo non starebbe a me dirgli di rimanere o meno – continua con limpidezza l’allenatore – ma la sua presenza alza la competizione nel gruppo, in allenamento e di conseguenza in partita. Col Torino ha permesso a Oier Zarraga di subentrare con la rabbia giusta per non essere stato schierato dal 1’ e, ciliegina sulla torta, segnare”. Soddisfazione anche per la crescita di Thomas Kristensen, “acerbo per età, non per qualità– afferma – Quando gli chiedo come debba essere un difensore mi risponde ‘ruthless’, spietato. Fisicamente poi è un miracolo della natura: alto, veloce, forte di testa e con senso dell’anticipo”. L’errore con l’Atalanta “fa parte del gioco. Ora è in netta crescita, mi piace molto come giocatore”.