Vicenza-Pro Patria, Scarsella: “Preferisco essere una risorsa piuttosto che un esubero. Ora orizzonte Legnago”
domenica 12 Novembre 2023 - Ore 08:30 - Autore: Giulio Pavan
Scarsella: “Oggi è andata bene, avevamo preparato così la gara per sfruttare queste qualità. Siamo riusciti a sbloccarla subito e questo ci ha aiutato, anche perché stiamo cercando di uscire da un momento abbastanza complicato. Era importante continuare in questo in questo minimo periodo positivo per cercare di ridare slancio al nostro campionato. Goal sempre fatti in carriera? Qui purtroppo ancora non tanti. Comunque dipende sempre dalla partita e dalle caratteristiche degli avversari, ho sempre fatto la mezz’ala in un centrocampo a tre, però è secondario il discorso personale, soprattutto in questo periodo nel quale abbiamo poco da dire, nel senso che c’è tanto da fare e poco da dire. Quando sono rimasto ho detto al mister che preferivo essere una risorsa rispetto ad essere un esubero e che se ci fosse stata la possibilità di dimostrare di essere parte del gruppo, mi avrebbe fatto solo piacere. Non è stato facile? Non c’è nulla da nascondere, capita è il calcio, venivo e anche la squadra veniva da una stagione sottotono, dovevo andare via e alla fine sono rimasto. Tuttavia nessuno mi ha mai messo da parte, magari solo gli ultimi 10 giorni di chiusura mercato, dove mi sono allenato meno con i compagni. Ma la cosa che mi ha fatto più piacere è che tutti i miei compagni mi hanno sempre tenuto in grande considerazione e vederli felici dopo i goal segnati mi riempie veramente di gioia. Dedica? Sono una persona che vive il calcio in maniera un po’ ossessiva, anche fuori dal campo. Per la mia famiglia è stata dura in questo anno e mezzo, quindi voglio regalare questa gioia a mia moglie e a mia figlia. Svolta? Non voglio parlare dello scorso anno, potrebbe essere un viatico, per cercare di venire fuori da questo momento, ottobre è stato un mese difficile. Mi riempirebbe il cuore di gioia, riuscire a mettere a disposizione della squadra le mie caratteristiche, per cercare di rosicchiare dei punti fino a Natale, per poi rialzare la testa e vedere a che punto siamo. Sarebbe una risposta che darei a me stesso, alla squadra, all’ambiente e a tutti. Ogni giorno siamo insieme con i miei compagni e mi fa piacere. Complicato? E’ complicato perché siamo ad una distanza tale che non ci permette di guardare troppo lontano, mancano sei partite alla fine del girone di andata, c’è poco da fare, testa bassa e andiamo avanti fino alla sosta. Faccio questo campionato da 15 anni, mi è capitato solo una volta di vincerne quindici di fila ed è un unicum, in questo girone non penso ci siano squadre che possano farlo, quindi possiamo risalire. Abbiamo la consapevolezza di poterlo fare ma non possiamo guardare troppo in là. Siamo già caduti abbastanza, la piazza chiede tanto perché ha altre ambizioni, il nostro orizzonte deve essere Legnago”.
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