Clivense, Pellissier a Trivenetogoal: “Ora sogno la serie C. Lavoreremo per ottenere il nome “Chievo” “
venerdì 5 Maggio 2023 - Ore 21:04 - Autore: Giulio Pavan
Il presidente della Clivense Sergio Pellissier ha raccontato a Trivenetogoal le emozioni della promozione in Serie D. Ad iniziare dal fatto che il club è nato dalle ceneri del Chievo: “Abbiamo avuto la pressione del nostro progetto: dovevamo riuscire ad arrivare in D e farlo dopo una sola stagione fa piacere a noi e ai soci”
Dopo tanti anni da giocatore che sapore ha la promozione da Presidente?
“C’è tanto orgoglio quando vinci e dimostri di essere il più forte. Inoltre fa veramente piacere aver avuto un gruppo che ha lottato insieme per arrivare all’obiettivo”
Ci sono stati momenti delicati durante l’anno e come li avete superati?
“Io in 23 anni di carriera da calciatore ho vissuto momenti di alti e bassi normale che si attraversino dei cali fisiologici. Serve tranquillizzare squadra e mister, oltre ad andare dai nostri ultras chiedendo incitamento continuo”
Quale sarà il futuro della Clivense?
“Stiamo già lavorando per il prossimo anno valutando chi dovrà rimanere e chi invece partirà per cercare di formare una squadra competitiva.
Sappiamo che la D è difficilissima con squadre importanti che spendono un capitale ogni anno e non riescono a vincerla però credo che provarci sia giusto, io sogno e vogliamo puntare di fare il nostro meglio per fare un ottimo risultato.
Il budget verrà rivisto verso l’alto?
“Lo vedremo. Valuteremo ogni cosa, avremo bisogno dei nostri soci e sponsor”
C’è la possibilità di riacquisire il titolo sportivo del Chievo?
“Vorremmo capire insieme ai soci se riusciamo a partecipare all’asta per portarlo a casa”
Che rapporto si è instaurato con i tifosi?
“Hanno riscoperto una società che dà importanza al tifoso e alle persone trattandoli come meritano. Se non ci fossero i tifosi non avrebbero motivo di esistere nemmeno le società di calcio. Gran parte dei nostri tifosi sono anche soci e quindi tifano la loro società
Quali sono i valori della Clivense?
“Valori della piccole società: passione, amicizia e famiglia, cose che con il tempo si sono perse perché si considera tutto un business. Anche per noi l’importante è vincere per salire il più possibile ma lo facciamo come una famiglia, ed è quello che ho imparato quando ho cominciato a giocare nel Chievo”
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