Le precisazioni del Südtirol e la nostra risposta
mercoledì 22 Marzo 2023 - Ore 16:24 - Autore: Dimitri Canello
Riceviamo e pubblichiamo dall’ufficio stampa del Südtirol.
In relazione a quando scritto nell’Editoriale pubblicato ieri, 21 marzo 2023, a firma di Dimitri Cannello, ci permettiamo di evidenziare l’inesattezza di alcuni particolari riportati nella seguente parte:
(…) Biancorossi ultimi in classifica con zero punti fatti, un cambio di allenatore prima ancora che iniziasse la stagione, l’assurda insistenza del ds Paolo Bravo per Leandro Greco. Poi, la svolta, perché il campo a volte racconta un’altra verità: qualcuno in società ha fatto rinsavire Bravo, che si è convinto a seguire il consiglio di chi gli aveva suggerito di prendere Pierpaolo Bisoli. Il resto lo ha fatto l’acquisto a parametro zero dello svincolato Salvatore Masiello, uno che con la Serie B c’entra zero e che ha cambiato completamente il giudizio sul mercato estivo biancorosso (…)
Ogni decisione in casa FCS viene presa nel segno della massima condivisione, anche nei modi e nei tempi. Nessuno si è mai permesso di “convincere qualcuno a seguire il consiglio suggerito”, in quanto il direttore sportivo nell’operare determinate scelte ha sempre goduto e gode della fiducia incondizionata della società, con cui si rapporta costantemente e non è casuale il suo duraturo rapporto con il club.
A tale proposito, si allega alla presente – a titolo informativo – l’ultima di una lunga serie di esaustive dichiarazioni ufficiali rilasciate in merito, segnatamente quella del dirigente di lungo corso e “main sponsor” Hans Krapf pubblicata dalla stampa locale (Alto Adige) in data 03.03.2023 in relazione al ruolo del d.s. Paolo Bravo, che si riserva la facoltà di intraprendere personali e successive azioni.
Senza entrare nel merito del personale giudizio formulato sul mercato dall’estensore dell’Editoriale, ci permettiamo solo di evidenziare, per la precisione, che il nome di battesimo del giocatore Masiello è Andrea e non Salvatore!
(d.c.) – Nella giornata di ieri abbiamo ricevuto una telefonata del direttore sportivo del Südtirol Paolo Bravo in relazione al nostro editoriale condita da insulti e minacce che non riferiamo in questa sede perché a nessuno interesserebbe, né abbiamo intenzione di intrattenere i lettori su questioni di questo tipo che nulla c’entrano con giornalismo e informazione. Prendiamo atto della precisazione dell’ufficio stampa del Südtirol in cui si fa notare prima di tutto un nostro errore circa il nome di battesimo di Andrea Masiello (peraltro subito corretto dopo l’uscita dello stesso per una segnalazione ricevuta), erroneamente indicato come Salvatore. Gli errori, come si può evincere dalla stessa mail che riceviamo in cui il mio cognome viene storpiato in “Cannello”, li possono commettere tutti. Per quanto ci riguarda, ce ne scusiamo con il diretto interessato, prima che con il club e con i tifosi. Gli errori li può commettere anche Bravo, che in estate prese Lamberto Zauli al posto di Ivan Javorcic salvo poi esonerarlo prima dell’inizio della stagione, che considerava Odogwu non adatto alla B tanto da tentare più volte di cederlo, senza contare altri giocatori presi e che rischiarono di essere ceduti nella stessa sessione di mercato. Un errore, quello che Bravo ritiene di aver commesso prendendo Zauli, di cui il ds si è assunto la responsabilità e che ha creato una situazione di evidente difficoltà. Detto che non ci sarà mai la prova contraria per capire come sarebbe andata senza l’esonero, se si prende Zauli, si sa perfettamente che non è un tecnico che fa della fase difensiva il suo punto di forza, a differenza di Javorcic e Bisoli. Bravo avrebbe dovuto saperlo, visto che lui stesso lo scelse nell’esperienza passata di Santarcangelo. E sin qui, a detta stessa di Bravo, è stato commesso un errore, anche se Zauli non meritava certo un trattamento del genere. Il problema è che questo errore, anziché essere corretto, è stato ripetuto, perché (pur avendo incassato la disponibilità di Pierpaolo Bisoli) si è scelto di tentare l’azzardo Leandro Greco (già in ballottaggio prima della scelta di Zauli) per guidare la squadra. Un allenatore senza patentino e senza esperienza in Serie B in cui Bravo credeva e crede ciecamente, profetizzandogli a più interlocutori (compreso il sottoscritto quando ancora ci si parlava) prima dell’estate 2022 un futuro a cinque stelle. Nulla contro Greco, a cui auguriamo il meglio per il futuro, ma in tutta evidenza non era pronto per una sfida così difficile come l’attuale Serie B. I risultati immediati sono stati a dir poco miseri, considerato che nelle prime tre partite Greco ha incassato tre sconfitte e la squadra era ultima a zero punti. A quel punto Bravo al terzo tentativo finalmente fa la scelta giusta, dando retta a chi, fra gli addetti ai lavori, gli consigliò Bisoli, nome presentato fra le opzioni al cda biancorosso già dopo l’esonero di Zauli. Scelta che avallammo su queste colonne (tutto verificabile) prima ancora che fosse presa, scrivendo testualmente che le speranze di salvezza del Südtirol sarebbero aumentate sensibilmente con l’arrivo di Bisoli in panchina. Dopo le tre sconfitte consecutive, qualcuno in società si domandò e chiese a Bravo se non fosse il caso di cambiare rotta. E, sempre Bravo, che ha preso sempre le decisioni in prima persona sottoponendole poi al cda, alla fine si convinse. Bisoli, in tutta evidenza, ha compiuto un vero capolavoro. Ha portato la squadra immediatamente lontana dalla zona calda, è addirittura terzo in classifica e ha valorizzato tanti giocatori della rosa, Belardinelli, Rover e Curto su tutti. Per concludere, l’ufficio stampa del Südtirol ci ha allegato un articolo del quotidiano Alto Adige con le dichiarazioni in cui Hans Krapf esalta la scelta di Bravo di esonerare Zauli sottolineando la diversità di vedute e aggiungendo che “Bisoli è l’allenatore ideale per noi!”. Prendiamo atto di questa sottolineatura e ci chiediamo: se Bisoli era l’allenatore giusto per il Südtirol, perché non è stato preso prima? Perché ci si è intestarditi in un vicolo cieco non per una, ma per ben tre giornate, gettando al vento un potenziale di nove punti? Per fortuna nel nostro Paese non esiste ancora il reato di opinione, troviamo imbarazzanti le minacce di querele di Bravo e ci sentiamo liberi di esprimere una critica a ragion veduta di fronte non a una, ma a due scelte sbagliate, per soprassedere su altre. Sempre per onor di verità, non giudichiamo certo per simpatie o antipatie e sappiamo tenere separati le nostre personali visioni dal mondo dal lavoro, tanto che dopo aver bocciato (prima dell’arrivo di Masiello) la campagna acquisti estiva del Südtirol, il mercato di gennaio biancorosso lo promuovemmo a pieni voti senza esitazioni, convinti soprattutto da Celli e da Cissé, i due acquisti che si sono rivelati poi i migliori della sessione e perfettamente funzionali al progetto. Che dire, per chiudere? Che, al di là di alcune cadute di stile estive, ammiriamo il Südtirol per quello che ha fatto e che sta facendo, che sicuramente non è tutto merito di Bisoli, ma che i risultati sono cambiati (guarda caso) solo quando è arrivato lui in panchina. Bisoli ha avuto qualche disavventura nella sua carriera, ma è un tecnico capace che nell’ambiente Südtirol è perfetto per tutta una serie di motivazioni. Quanto a Bravo, al di là dei suoi comportamenti a taccuini chiusi che nulla interessano ai lettori, l’augurio è che sappia accettare anche voci critiche nella sua ascesa professionale. Facile gloriarsi con chi è abituato a stendere tappetini rossi a chiunque pur di avere una notizia, ben più difficile confrontarsi con chi potrà commettere più di qualche sbaglio, ma ha un’onestà intellettuale comprovata e, soprattutto, non va dove tira il vento a seconda delle personali convenienze. Nulla di nuovo, a pensarci bene, in un mondo così difficile e frastagliato come il sottobosco calcistico italico.
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